Roma – Il link tra cibo e integrazione è forte e se n’è reso ben conto Carlin Petrini, anima di Slow Food e fondatore dell’Università di Scienze Gastronomiche che promuove a Pollenzo (Cuneo) dal 10 al 12 giugno il Migranti Film Festival. Si tratta di una rassegna di 2509 film provenienti da 113 paesi, di cui 174 italiani. «Il Migranti Film Festival di Pollenzo nasce da un’esigenza degli studenti e punta su una visione olistica della gastronomia. La formazione degli studenti si rafforza grazie all’esperienza dei viaggi didattici. Gli studenti volevano raccontare la relazione che instaurano con l’altro e i film sono uno strumento di confronto » racconta Dario Leone, direttore artistico della rassegna, che vuole presentare il tema dal punto di vista culturale e non solo come emergenza sociale. Carlo Petrini, si è detto «orgoglioso di questi nostri ragazzi che in due mesi e con solo 20mila euro sono riusciti a dare vita a un festival di questa portata, che ha una valenza politica oltre che estetica, come dimostra anche la risposta di una straordinaria giuria. La volontà di questo festival è affiancare a film belli ed emotivamente coinvolgenti un messaggio politico. I fenomeni migratori non vanno governati, ma accompagnati. Non ha senso rigenerare vecchi hotel e trasformarli in strutture di accoglienza, è evidente l’intento del profitto. Senza il coinvolgimento della comunità non c’è ospitalità».