Esclusi gli stranieri: a rischio il concorso per 800 cancellieri

Firenze – Finisce davanti ai giudici il concorso per cancelliere bandito dal Ministero della Giustizia: il tribunale di Firenze lo ha sospeso ordinando di ammettere alle prove anche i candidati comunitari e gli stranieri in regola col permesso di soggiorno, che erano stati esclusi. Ma il Ministero ha impugnato la sentenza e martedì 6 ci sarà l’udienza. La vicenda, che riguarda le prove per 800 posti da assistente giudiziario, richiama, specularmente, quella dei direttori dei musei: in quel caso i nominati sono stati «bocciati» dal Tar perché stranieri. Più volte il Guardasigilli Andrea Orlando aveva ricordato che, a 20 anni dall’ultima selezione, il concorso era una risposta alla cronica mancanza di personale amministrativo negli uffici giudiziari.

Le domande presentate dai candidati sono state 308.385. La platea dei partecipanti, spiegava un comunicato del Ministero, era composta per il 61% da donne e il 39% da uomini; per il 47% da diplomati e il 53% da laureati; per il 68% da candidati del sud, il 21% del centro e l’11% del nord. Campania (65.227 candidati), Sicilia (62.479) e Lazio (39.006) le regioni più rappresentate. Nessuno straniero, però, perché il bando prevedeva il possesso della cittadinanza italiana. Ed è stato proprio questo a provocare la battuta d’arresto. Una signora albanese, Mehillaj Orkida, assistita dalla onlus L’Altro Diritto si è opposta. L’associazione, tramite il suo presidente, il professor Emilio Santoro, docente al Dipartimento scienze giuridiche dell’Università di Firenze, ha prima presentato una diffida al ministero, in cui si specificava che la richiesta della cittadinanza italiana costituisse una discriminazione vietata dalla normativa italiana e Ue. In mancanza di risposte è così partito il ricorso accolto il 27 maggio dal tribunale di Firenze e contro cui si è appellato il ministero della Giustizia che rischia di dover far svolgere nuovamente le prove.