Samir, profugo siriano: Francesco mi ha salvato la vita

Genova – Ha conquistato di primissimo mattino la transenna e non l’ha più mollata. Il Papa voleva vederlo da vicino, vicinissimo. Almeno quanto gli era capitato un anno fa quando da Lesbo era volato con lui in Italia. Samir ha 28 e vive a Genova con il fratello Ghaith, che l’ha raggiunto grazie a un Corridoio umanitario, iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. Sabato era al santuario della Madonna della Guardia tra le migliaia di giovani liguri. In prima fila. Una posizione guadagnata con la sua fuga da Damasco, tre mesi in Turchia e altri tre in Grecia. “Studio la lingua italiana – spiega – e vorrei imparare bene il mestiere di parrucchiere”.

L’italiano lo parla già bene e gli occhi li brillano quando gli si chiede di papa Francesco: “Mi ha regalato una nuova vita”. Samir è un giovane in fuga. Perché? Damasco non è sulla linea del fronte… “Ma al fronte volevano mandare me e mio fratello. Soldati. In una guerra fratricida”. È un uomo in fuga che però, se scoppiasse la pace, tornerebbe subito in patria: “Qui vivo benissimo. Ma il mio cuore è rimasto in Siria». Se scoppiasse la pace… (Umberto Folena – Avvenire)