Genova – Domani papa Francesco visiterà la diocesi di Genova. All’interno della visita l’incontro a pranzo, nel Santuario della Guardia con alcuni detenuti provenienti dalle due carceri genovesi insieme ad alcuni giovani richiedenti asilo e persone senza dimora o, semplicemente, poveri. Tra i promotori dell’iniziativa l’Ufficio Migrantes di Genova diretto da Mons. Giacomo Martino che, per rispondere alla richiesta di accoglienza di migranti negli ultimi anni ha dato vita a luoghi di accoglienza, piccoli appartamenti o inserimenti nelle parrocchie per questi, spesso giovani, richiedenti asilo. I migranti , come hanno recentemente scritto i Vescovi della Conferenza Episcopale Ligure sono segni di Dio per il nostro tempo, scrive il settimanale diocesano “Il Cittadino”: “Che cosa ci dice Dio attraverso i flussi migratori, che sembrano inarrestabili? Non è facile rispondere: certamente sollecitano una carità operosa e aperta ad ogni iniziativa. È in opera infatti una prima accoglienza, ma anche, per coloro che vogliono integrarsi nella nostra società, un graduale inserimento in piccoli nuclei e in attività di apprendistato, dove si insegna un mestiere”. I progetti sono realizzati attraverso la Migrantes e la Cooperativa sociale “Un’Altra Storia”, che è costituita da circa 60 operatori ed operatrici, in gran parte giovani. Naturalmente, non si opera da soli: è fondamentale la collaborazione con le Istituzioni civili, a partire dalla Prefettura di Genova, per un’efficace accoglienza dei migranti, talvolta richiedenti protezione internazionale, nelle varie case di accoglienza ubicate nella città di Genova. Tra i servizi proposti lezioni di italiano, educazione civica e domestica nel Campus di Coronata ove condividono comunitariamente gli aspetti della vita quotidiana ma anche un corso agrario e alcune borse di studio.