Roma – Primi effetti degli accordi di collaborazione sottoscritti di recente tra Italia e Libia: ieri la Guardia Costiera libica – alla quale l’Italia ha donato anche alcune unità navali – ha soccorso in acque internazionali e riportato nel porto di Tripoli un barcone in navigazione verso l’Italia, a bordo del quale vi erano più di 350 migranti.
«Una pattuglia della Guardia costiera di Tripoli ha intercettato e portato in salvo oltre 350 migranti clandestini a 19 miglia nautiche al largo di Sabratha» ha confermato il portavoce della Marina libica Ayoub Kacem. I migranti erano ammassati su una «grande barca di legno lunga 18 metri» e «nonostante i limitati mezzi sono stati salvati», ha detto da parte sua il colonnello Abu Ajela, un ufficiale della marina libica. Almeno 12 donne, alcune incinte, si trovavano a bordo del barcone e figurano tra i sopravvissuti: la maggior parte dei migranti è originaria del Marocco e del Bangladesh, secondo un fotografo dell’agenzia Afp. I migranti avevano inviato una richiesta di soccorso alla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera italiana. Il barcone, inoltre, era stato avvistato ancora in acque libiche da alcuni mezzi aerei impegnati sul Mediterraneo centrale. Ricevute le due segnalazioni, la centrale operativa di Roma della Guardia costiera ha allertato la Guardia costiera libica che – diversamente rispetto a quanto accaduto in passato – ha preso il comando delle operazioni di soccorso.