Cesena – “Quello che conta è se dopo il viaggio c’è un incontro. Se quando arrivi trovi qualcuno che ha uno sguardo d’amore su di te, tutto cambia” (Mahmoud, profugo eritreo). Questa frase estrapolata da uno dei pannelli della mostra “Migranti, la sfida dell’incontro”, conclusasi giovedì 13 aprile, riassume bene il senso dell’iniziativa che diversi Uffici Diocesani (tra i quali l’ufficio Migrantes, ndr) in collaborazione con il Centro culturale “Campo della Stella” hanno organizzato a Cesena. Prima di cercare soluzioni politiche ad una questione complessa si è cercato di immedesimarsi nella condizione umana di chi lascia la propria terra in cerca di un futuro migliore. “L’incontro è la dimensione fondamentale dell’esistenza umana” è stato il messaggio che le guide hanno cercato di trasmettere ai presenti, soprattutto agli studenti delle quaranta classi delle scuole cesenati di secondo e primo grado, e anche primarie che hanno visitato l’esposizione. La presenza attenta di questi giovani e i riscontri positivi da loro arrivati rappresentano un segnale importante perché l’ambiente scolastico è uno dei principali luoghi in cui educarci al grande cambiamento in atto, all’accoglienza e all’integrazione. E scoprire così che i primi ad essere stati accolti e amati da Gesù siamo noi. (Marco Castagnoli)