Padre Czerny: “Lampedusa offre una risposta umana, solidale e cristiana” al dramma degli sbarchi

Lampedusa – Ha scelto di vivere una Pasqua diversa padre Michael Czerny, sotto-segretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Il padre gesuita canadese, che per il Dicastero si occupa in particolare di migranti e rifugiati e vittime della tratta e lavora a diretto contatto con Papa Francesco, ha vissuto il triduo pasquale nella parrocchia S. Gerlando di Lampedusa, ospite del parroco, don Carmelo La Magra, per far sentire alla comunità locale la vicinanza del Papa e per rendersi conto di persona di ciò che avviene sull’isola.

“Ho sempre pensato che a Lampedusa sia nata la nostra sezione del Dicastero, quando Papa Francesco è venuto qui nel suo primo viaggio apostolico. Non è impossibile che abbia deciso allora di fare un programma speciale per rispondere a questo dramma” dei migranti e ai “grandi bisogni”, che vengono dopo gli sbarchi, dice il gesuita, in un video pubblicato dal settimanale diocesano di Agrigento, “L’Amico del Popolo”. Trascorrendo dei giorni sull’isola, padre Czerny ha potuto constatare con mano quanto avviene: “Ho visto come è profondamente umana la risposta. Sono molto contento di vedere che la parrocchia è il cuore della risposta e che le persone che vogliono aiutare e accogliere trovano nella parrocchia una guida e un orientamento. Questo mi sembra un esempio di quello che esattamente la Chiesa deve fare: non ha sempre in sé le soluzioni, ma rende possibile una risposta umana, solidale e cristiana”.

Padre Michael oltre a partecipare ai riti liturgici della settimana santa ha avuto modo di incontrare i migranti presenti sull’isola e ha assistito, la notte di Pasqua, al termine della veglia, sul molo Favarolo dell’Isola, a uno degli sbarchi avvenuti la notte di Pasqua.