Roma – Nelle ultime ore sono arrivate in Sicilia numerosi migranti. Tra questi anche numerosi minori non accompagnati. Almeno 8 i morti. Di fronte a queste notizie si provano sentimenti “di vergogna perché l’uomo dimostra di non avere il coraggio di guardare a determinate realtà e ad affrontarle”, ha detto il card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, intervistato ieri dalla Radio Vaticana. Sentimenti “di sofferenza perché vedere che il povero è costretto a pagare la sua vita con la morte…Vorrei – ha aggiunto – anche sentimenti di speranza che davvero qualcosa possa cambiare perché è impossibile andare avanti così, non possiamo, l’ho detto tante volte, misurare il tempo contando morti. Il mondo ha bisogno di quella Pasqua che significa vita e togliere le pietre dalle tombe, non mettere le pietre sulle tombe, ancora”. L’Europa continua a parlare di muri “di chiudersi… Il problema dell’immigrazione è solo problema di sicurezza e l’Europa – ha detto il card. Montenegro – sta dimostrando la sua povertà. Questa grande Europa poi si è dimostrata piccola e il gigante Golia viene abbattuto e sarà abbattuto perché è impossibile che il mondo si debba misurare con i muscoli, soprattutto con chi è povero”. Per il porporato devono essere i “credenti a incominciare a prendere posizione capovolgendo quello che i forti e i potenti stanno dimostrando. Se noi col Vangelo in mano – io penso a noi cristiani – incominciamo davvero a vivere ciò che il Vangelo ci dice, tutti quelli che ieri sono stati a messa, se tutti col Vangelo in mano incominciamo a sentire ciò che il Signore Gesù ci chiede qualcosa cambierà. Ma in questo ‘tsunami’ di morte alcune volte anche noi ci lasciamo travolgere: gli interessi personali prendono il sopravvento sul pensiero di Dio e questo non è possibile”. (R.I.)