Basilea – Domani, sabato 8 aprile, si celebrerà la Giornata internazionale dei Rom, istituita per riconoscere ed onorare le persone Rom e valorizzare la loro cultura. In Europa, quest’anno, la Giornata fa seguito ad una settimana Rom dell’UE, con eventi organizzati presso il Parlamento europeo a Bruxelles e in tutta Europa per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla loro battaglia per la giustizia e il loro riconoscimento. Oggi, un numero compreso fra 10 e 12 milioni di Rom vive in tutta Europa. Sono i custodi di valori importanti. La loro cultura eleva il valore della famiglia, pur vivendo in un tempo di crescente individualismo”, ricorda un messaggio congiunto della Conferenza delle Chiese Europee, della Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa e della Commissione Caritas in Veritate del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. “Secoli di antiziganismo hanno creato – si legge nel testo – condizioni inaccettabili per i Rom. Storicamente, sono stati spesso emarginati e vittime di violenza, riduzione in schiavitù, persino genocidi. Oggi soffrono di una costante esclusione sociale e sono costretti a lottare per l’accesso all’istruzione, all’alloggio, all’occupazione, ai servizi sociali, all’assistenza sanitaria. Spesso vengono loro negati anche i diritti civili fondamentali, come i certificati di nascita e i relativi diritti legali. Nonostante questa oppressione, sono sopravvissuti e hanno protetto il loro stile peculiare di vita, la loro lingua e le loro tradizioni”. Le Chiese in Europa “sostengono gli sforzi per cambiare la percezione dei Rom, favorire un dialogo nella dignità, rispettare le diverse storie e identità, e allo stesso tempo riconoscere i Rom come nostri concittadini dei paesi europei. Riconosciamo – prosegue il messaggio congiunto – anche il forte impegno che molte Chiese in Europa hanno dimostrato e incoraggiamo un ulteriore lavoro concreto in quest’area”. I Rom hanno una storia che “non è paragonabile a quella di nessun altro popolo in questo continente e sono il più grande tra i popoli indigeni dell’Europa. Benché siano passati secoli dalla loro prima apparizione in Europa, essi rimangono ai margini della nostra consapevolezza e delle nostre società. Insieme dobbiamo pentirci dei peccati di discriminazione e persecuzione, e tornare a impegnarci nella difficile opera della riconciliazione”. Riconoscere la storia dei Rom in Europa – sottolineano i firmatari del messaggio – richiede che guardiamo alla storia delle società europee per riconoscere gli schemi di esclusione”. Le Chiese in Europa auspicano che i Rom possano “sentirsi sempre più accettati come cittadini europei a pieno titolo, con tanto di diritti e doveri, e contribuire ad un futuro più giusto che noi tutti condividiamo”. Quest’anno, la Giornata Internazionale dei Rom coincide con l’inizio del tempo pasquale. In questo tempo, “noi ricordiamo il cammino di Gesù, che è andato incontro alle persone emarginate, e ha portato la giustizia e la speranza agli oppressi. Oggi, il popolo Rom ci ricorda in che direzione dobbiamo andare per servire il Cristo Risorto. La loro esperienza è proprio il luogo in cui la vittoria della speranza sulla disperazione e della vita sulla morte ha avuto inizio”.
La Giornata Internazionale dei Rom è stata lanciata per la prima volta nel 1990 dal 4° Congresso Internazionale Rom, che si è svolto a Serock (Polonia). La data dell’8 aprile è stata scelta come riconoscimento del primo appuntamento di questo Congresso, nel 1971, un incontro che era stato parzialmente finanziato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese.