Tra gli scaffali

a cura di Raffaele Iaria

Morire come schiavi

 

Paola Clemente è morta a quarantanove anni nei campi di Andria in un’estate piena di sole, sotto una cappa di silenzi e omertà che ha permesso a qualcuno di utilizzare le sue braccia per troppo tempo, con la ricompensa di due euro all’ora e nessun diritto. Paola. Ma anche molti altri: uomini e donne, braccianti stagionali sfruttati in modo vergognoso da caporali e mediatori capaci di produrre contratti fasulli.

In questo viaggio on the road, o meglio in the fields, dal Gargano alla Calabria, si raccontano le storie di tante donne pugliesi, calabresi, lucane, di numerosi immigrati africani o rumeni, arrivati in Italia con la promessa di un lavoro sicuro. Chiamati per “fare l’acinino” ai grappoli d’uva, raccogliere pomodori, olive, arance, mandarini, per necessità sono costretti a condizioni di lavoro stremanti. La precarietà fa accettare di tutto. E se questo accade al Sud, non si può dire che il Nord sia indenne, perché non c’è una geografia dello sfruttamento e dove c’è una campagna o un cantiere, spesso si “assume” manodopera in questo modo.

Chi ha una casa, dopo il lavoro può tornarci a dormire; chi non ce l’ha, vive in un ghetto ai margini di una città. Alcuni pagano persino per questa “ospitalità”. Alcuni – come a Rosarno o a Nardò – subiscono gli attacchi e tentano la rivolta, ma dopo pochi titoloni sui giornali e immagini in tv, tutto torna come prima. Le pagine di questo volume, della giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno”, Enrica Simonetti,  vogliono essere un viaggio sociale utile a scuotere le coscienze. 

Enrica Simonetti, Morire come schiavi. La storia di Paola Clemente nell’inferno del caporalato, Imprimatur 

 

Sessant’anni fa le basi dell’Europa 

In occasione dei 60 anni della firma dei Trattati di Roma, domani 25 marzo,  ELS La Scuola  è in libreria con il volume di Flavio Pajer “Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017)” . Els La Scuola –marchio esclusivo dell’Editrice Morcelliana-  offre il suo contributo a questo anniversario con un libro che spiega e interpreta il ruolo importante – che hanno già avuto e avranno sempre più – scuola e religioni in una unione votata  alla cooperazione pacifica, al rispetto della dignità umana, alla libertà, alla democrazia,  alla solidarietà tra e i popoli europei  

Così come gli Stati nazionali dell’Europa moderna si sono costruiti mediante laboriosi rapporti con i poteri religiosi delle Chiese, anche il processo di unificazione europea (giunto faticosamente al suo sessantennio) non ha potuto – e non può – fare a meno, in particolare,  dell’apporto delle religioni. Che oggi non è più diplomatico o politico, ma educativo – a valenza culturale, civica, etica – offerto mediante una complessa tipologia di modelli di istruzione religiosa che da un paese all’altro, da una Chiesa all’altra, da un decennio all’altro, si rivelano come la cartina di tornasole di una società europea prima maggioritariamente “cristiana”, poi via via secolarizzata e, infine, post-secolare. 

Il volume, frutto di tanti anni di lavoro, illustra i rapporti tra l’insegnamento religioso, i diversi sistemi scolastici e il più generale contesto storico europeo non in termini astratti, ma attraverso la ricostruzione storica di come tali rapporti si sono realizzati negli ultimi decenni, cogliendo le ragioni delle scelte di politica culturale e scolastica con cui Chiese, governi, organizzazioni religiose e filosofiche, orientamenti pedagogici, istituzioni accademiche, organismi europei hanno via via contribuito a regolare la presenza della religione a scuola. 

Ne esce così un quadro di grande suggestione che si articola in tre fasi, la prima coincidente con gli anni del Concilio e del post-Concilio, durante la quale l’insegnamento religioso si è “decatechizzato”; la seconda – compresa fra gli anni ’70 e la caduta del muro di Berlino- quando esso ha subito un processo di “deconfessionalizzazione”; la terza – corrispondente all’ultimo quarto di secolo- nel corso della quale l’insegnamento religioso ha “incorporato” non solo le visioni religiose del mondo, ma anche le visioni non religiose. 

Tra le peculiarità del  saggio di Pajer la particolare attenzione riservata ai molteplici fattori – orientamenti educativi e scolastici, contesti culturali e sociali, valori e stili di vita, sistemi politici, ideale di Chiesa, rapporti tra Stato e Chiesa – che hanno concorso al determinarsi di ciascuna fase. Né manca una ricognizione sui sistemi educativi del continente, utile per rintracciare le fasi dell’evoluzione subìta dagli insegnamenti in materia di religione, ma anche per individuare, oltre il mosaico dei modelli didattici, le ragioni delle politiche educative adottate da governi, Chiese, associazioni religiose e filosofiche e organismi dell’Europa unita, per negoziare, promuovere, gestire una “cultura religiosa” ed educare alla nuova cittadinanza in contesti di multireligiosità. 

Flavio Pajer , Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017) , Els La Scuola

 

Benedetto XVI: fede e profezia del primo papa emerito nella storia

 

In vista del novantesimo compleanno di Joseph Ratzinger (16 aprile 2017), il giornalista del Tg2 Giovan Battista Brunori offre al lettore una corposa ma scorrevole biografia del primo papa emerito della storia, evidenziandone il solido e durevole contributo da lui lasciato alla Chiesa: un apporto più profondo, solido e durevole, di quanto molti abbiano finora compreso.

Obiettivo di questa biografia, ampia (quasi 450 pagine) ma scritta in un linguaggio accattivante e scorrevole, è rispondere alla domanda: chi è veramente quest’uomo talvolta non capito, osteggiato, temuto, definito Panzerkardinal nonostante la sua finezza intellettuale? Il lettore viene condotto a conoscere l’esperienza umana e spirituale di un enfant prodige della teologia, dalla formazione nella sua amata Baviera fino al ritiro nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Attingendo alle memorie dello stesso Ratzinger e del fratello Georg, ai documenti ufficiali e alle tante interviste fatte negli anni a testimoni pubblici, Brunori riesce a evidenziare come Benedetto XVI sia stato più un papa del pensiero che del gesto, papa teologo e professore più che papa di governo

Rigoroso prefetto della Congregazione della dottrina della fede, Ratzinger intende difendere la fede dei semplici e avviare un faticoso processo per rimuovere la sporcizia nella Chiesa. Si batte contro la dittatura del relativismo e la marginalizzazione della religione nel mondo contemporaneo. Nonostante errori della curia, di cui il papa si carica – lasciando tutti attoniti – ogni responsabilità, nonostante crisi e scandali che ne oscurano temporaneamente il messaggio, la profezia di Benedetto XVI resta forte, nitida e di straordinaria attualità: la vera crisi della Chiesa “è appena incominciata. […] Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza oltre la morte”.

Il volume di Brunori ha anche il merito di non rimanere coinvolto in quella diatriba tra tradizionalisti e riformatori, spesso ideologizzata, che vuole contrapposti, come paladini dei due schieramenti, Benedetto XVI e papa Francesco.

Scrive nella prefazione del libro padre Federico Lombardi, Presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger Benedetto XVI: “Per capire meglio sul lungo periodo il significato della vita e del servizio petrino di Benedetto XVI ci vorrà ancora del tempo, ma è giusto cominciare a provarci, con rispetto e simpatia, cercando di identificare, al di là delle vicende che hanno occupato per un certo tempo in modo più clamoroso le cronache degli anni scorsi, i tratti caratterizzanti di un governo e di un magistero che lasciano alla Chiesa un contributo più profondo, solido e durevole, di quanto molti abbiano finora compreso […]. Brunori ci ha provato e ci ha dato un contributo che si legge con facilità e con frutto. Non è l’ultima parola, ma oggi nessuno può pretendere di dirla. È una parola di cui gli siamo grati, perché ci aiuta a ricordare il cammino di una lunga vita di fede, di pensiero profondo, di testimonianza cristiana, di fedelissimo amore alla Chiesa e di servizio sempre più ampio, ai fedeli e all’umanità”.

Giovan Battista Brunori, Benedetto XVI: fede e profezia del primo papa emerito nella storia, Edizioni Paoline