Bruxelles – Dopo dieci giorni di coma, a seguito di un infarto, è morto padre Amerio Ferrari, missionario con gli italiani in Belgio. Nato a Centenaro di Ferriere il 13 febbraio 1933, a soli 13 giorni di vita, secondo l’usanza locale viene battezzato nella chiesa della frazione. Il 20 settembre 1955 emette i primi voti nella famiglia scalabriniana e il 4 ottobre 1958 fa la professione perpetua ricevendo a Piacenza gli ordini minori e maggiori. Il 18 marzo 1961 l’ordinazione sacerdote. Seguendo lo spirito e la sua scelta missionaria, fu subito destinato in Francia, in qualità di assistente nella Missione Cattolica Italiana a Parigi. Sempre con funzioni di assistente passa nel 1964 in Belgio a Marchienne au Pont. Dopo l’anno di aggiornamento trascorso a Roma, nel 1967, ritorna in una nuova parrocchia francese, il primo anno come cappellano poi come parroco a Carrière sur Seine, vicino a Versailles. Vi rimase per 12 anni. Nel 1979 fu nominato parroco dell’altra missione italiana, sempre a Parigi, in Rue Jean Goujon. Dal 1996 viveva ed operava in Belgio.
“Lo affidiamo al Signore della Vita che ha servito con fedeltà nella sua Chiesa e con i migranti, ‘servo buono e fedele’, discepolo convinto del Beato Scalabrini”, dice oggi il coordinamento delle Missioni Cattoliche Italiane in Belgio. Ieri sera una veglia funebre partecipata da un gran numero di persone nella chiesa di Santa Maria Goretti, chiesa della Missione Cattolica Italiana di Marchienne au Pont dove P. Amerio viveva.
Questa mattina i funerali nella chiesa di S. Antoine a La Louvière e sabato 25 marzo alle 11,00 nella chiesa di Centenaro di Ferriere (Piacenza) dove sarà tumulato nella cappella di famiglia.
La Migrantes ringrazia per il lavoro pastorale svolto da p. Amerio ed esprime le sue condoglianze alla famiglia.