Nascere e morire nella cultura africana: un convegno a Padova

Padova – Prosegue il percorso di approfondimento su “Nascere e morire. Il mistero della vita” proposto per l’anno 2016-2017 dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova.

La prossima giornata di studio, in programma domani martedì 28 febbraio a partire dalle ore 15.30, in aula magna della Facoltà Teologica del Triveneto (via del Seminario 7 a Padova), avrà come tema “Nascere e morire nella cultura africana” e vedrà la partecipazione dell’antropologa Ana Cristina Vargas, cui seguiranno gli interventi del teologo Oliver Izuogu e di Mauro Anselmi, pediatra di Medici con l’Africa – Cuamm. Modera: Francesca Marin (filosofa).

La riflessione si svilupperà alla ricerca del senso del nascere e del morire in Africa nell’intento di evidenziare due prospettive diverse ma complementari: la presentazione della propria esperienza da parte di un africano e l’interpretazione della vita e della morte percepita ed elaborata da un occidentale.

Nella cultura africana, infatti, c’è un legame strettissimo fra nascere e morire. L’idea di concepimento e di nascita è una parte integrale del modo in cui la religione africana considera la morte “normale”, cioè, la morte nella vecchiaia matura. Morire nella cultura africana inoltre significa ”essere nati” in un altro modo di appartenenza alla comunità. Non si può parlare di nascere e di morire nella cultura africana prescindendo da una prospettiva teologica, nella quale il nascere e il morire entrano nell’universo simbolico della cultura africana non come due fenomeni estranei, bensì interconnessi, in cui il morire segna l’inizio del rinascere.