Migrantes Pozzuoli: la cultura dell’incontro bene comune per il dialogo

Pozzuoli – “E’ importante costruire lo spirito dell’incontro tra le etnie e non rimanere isolate o creare ghetti ma cercare sempre lo spirito dell’incontro con altri popoli per vivere una maggiore integrazione soprattutto per le nuove generazioni. Le relazioni non sono unilaterali ma bilaterali e multilaterali, nel rispetto reciproco, unità nella diversità per un mondo pacifico ed umano. La cultura dell’incontro è un bene che deve essere sentita come un bene comune necessario per dialogo indispensabile nella pacifica convivenza dell’umanità”.  E’ l’intervento del direttore dell’ufficio Migrantes della diocesi di Pozzuoli don Paul John Opara, per la serata diocesana delle migrazioni celebrata Domenica 5 Febbraio, presso la Parrocchia ‘Gesù Divino Maestrò nella forania di Quarto Flegreo.  Continua don Opara, “a volte paura, insicurezza e pregiudizi sono le barriere che impediscono di favorire e promuovere la cultura dell’incontro tra le etnie e cosi si rischia di chiudersi nel proprio guscio perdendo la ricchezza dell’altro e di una visione globale della vita”.  Nella sua omelia, don Gennaro Guardascione, vicario foraneo e parroco della parrocchia ‘Gesù Divino Maestrò’, che ha presieduto la Santa Messa, ha ricordato tanti nostri giovani laureati e non, che sono stati costretti anche loro a lasciare l’Italia per emigrare all’estero per lavoro ed altro. Don Gennaro ha manifestato il dissenso dell’esclusione e chiusura o la costruzione di muri anziché il ponte dell’amicizia e dell’accoglienza. Il mondo parla diverse lingue; Francese, Tedesco, Inglese, Spagnolo, Arabo, Russo, Swahili, Malayalam, ecc. Balliamo e giochiamo con multi colori, colori della fantasia di Dio, d’unità e di armonia, chi non vuole seguire resta a casa, solo. Prima della celebrazione eucaristia animata da un gruppo di giovanissimi figli di immigrati hanno fatto l’accoglienza nell’arrivo delle persone attraverso canti popolari napoletani, danza e musica etnica del paese di origine. Ci sono stati tanti ministranti di diverse etnie, uomini e donne, famiglie e tantissimi bambini che hanno pregato utilizzando la preghiera composta per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato dal tema: “Minorenni migranti, vulnerabili e senza voce”. E prima della conclusione della celebrazione Eucaristica, una ragazza Africana con una signora Italiana hanno anche loro recitata la preghiera dedicata per “la giornata della Tratta degli esseri umani”…  “Sono bambini, non schiavi”. “Speriamo – si legge in una nota – che i capi delle nazioni e le persone responsabili decidano su questa piaga dell’umanità, specialmente delle giovanissime ragazze e dei bambini indifesi e vulnerabili”. La serata e la celebrazione Eucaristica sono state trasmesse in diretta dalla Rete Televisiva locale “QUARTO CANALE FLEGREO” Dialogos. Alla fine, la serata si è conclusa con balli, danze e una festa sobria per tutti in un clima davvero fraterno. Don Opara ha ringraziato il Comune di Quarto e la popolazione per i loro impegni nella pacifica convivenza con le persone migranti da diversi anni.