Parlamento Ue: presa di distanza dai provvedimenti di Trump

Bruxelles – L’Ue “non respingerà nessuno che gode della protezione internazionale, questo è il nostro punto di vista e continueremo a difenderlo”. Lo ha affermato Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera, nel corso di un dibattito sulle decisioni del neo presidente Usa Trump in materia di immigrazione e asilo, inserito nella plenaria del Parlamento europeo, che ha preso avvio ieri a Bruxelles e proseguirà fino a oggi. Da molti eurodeputati si sono levate voci di condanna dei primi provvedimenti assunti dal presidente statunitense. Manfred Weber (Ppe) ha detto: “Trump è stato eletto e noi vogliamo il dialogo. Quando dice che sta combattendo l’immigrazione clandestina o l’islamismo radicale, ci trova d’accordo. Ma il divieto di ingresso non è così. Il sospetto generalizzato di Paesi e di persone conduce alla xenofobia. Gli Stati Uniti sono sempre stati un Paese di libertà e di diritti fondamentali, ora Trump tollera la tortura”. Così facendo, “uno Stato diventa esso stesso un criminale”. Gianni Pittella (Socialisti e democratici), ha affermato: “I provvedimenti di Trump sono un attacco alla civiltà giuridica europea e ai suoi valori fondamentali. Il ‘travel ban’ contro alcuni cittadini non è diretto contro il terrorismo, è una bugia, è demagogia, colpisce alcuni Stati e altri no, quelli con cui Trump fa affari”. Syed Kamall (Conservatori) ha sottolineato che “questo divieto arbitrario invia il messaggio che vi sarebbe contraddizione tra l’essere un buon musulmano e l’essere un buon cittadino di una democrazia occidentale. Tuttavia, gli americani hanno votato per il candidato, che sta facendo ciò che ha promesso di fare. Dobbiamo quindi accettare che questo presidente, le sue priorità e le politiche siano la conseguenza della crescente ondata di malcontento”. La leader del gruppo della Sinistra unitaria, Gabrielle Zimmer, ha chiesto di “mettere i nostri valori contro il disprezzo di Trump, di mostrare, con una politica migratoria caratterizzata dalla solidarietà, che le persone in cerca di protezione non sono la causa di tutti i mali”. Invece per Nigel Farage (antieuropeista britannico), quello che sta accadendo negli Stati Uniti è che “un verace democratico sta facendo quello per cui è stato eletto”. (Sir)