Berlino – Ho appena visitato il luogo del terribile atto terroristico avvenuto la sera del 19 dicembre in centro a Berlino, in uno dei più grandi e più significativi mercatini di Natale. Ancora visibili i segni di questo atto barbaro anche se tutta la zona del mercatino è circoscritta con delle transenne per facilitare il lavoro dei servizi di pulizia e per le indagini degli inquirenti. In tutto il centro di Berlino centinaia di agenti di polizia la cui presenza è garanzia di tranquillità e sicurezza per tutti coloro che si recano in questo luogo di memoria. Nell’entrata, vicino alla chiesa del Ricordo e in tanti altri posti della zona del mercato natalizio centinaia di candele, fiori e una folla di gente raccolta in preghiera, in un silenzio irreale, nonostante il freddo e il gelo, qualcuno con le lacrime al viso, e con una domanda nel cuore, scritta anche in tanti posti della piazza: warum, perché? Perché succedono queste cose, perché devono morire 12 persone innocenti, perché tanti feriti, perché tanta sofferenza dei famigliari, amici, di coloro che si sono recati in questo posto per vivere in anticipo il clima del Natale, della pace, della gioia, dell’amore, della famiglia e invece hanno trovato la sofferenza e la morte? E’ successo anche da noi, prima o poi doveva succedere, diceva qualcuno. Ma dobbiamo continuare a vivere, non possiamo spegnere la nostra speranza, non possiamo lasciarci guidare dalla paura, dobbiamo essere uniti, solidali dicevano gli altri, sia berlinesi d’origine sia coloro che ne sono diventati, lavorando, studiando, abitando in questa bella e grande città.
Tra questi anche tanti italiani. Secondo le statistiche 25000 e qualcuno dice che possono essere addirittura 50000 italiani, che vivono la loro vita in questa città, lavorano in maggioranza nella gastronomia, ma anche in tanti altri settori, di cui due punti importanti di riferimento sono l’Ambasciata italiana e la Missione Cattolica Italiana. Come per tutta la popolazione di Berlino anche per noi la notizia dell’attentato di lunedì sera è stata una notizia triste e drammatica. Siamo addolorati e piangiamo tutte le vittime di questa strage. Abbiamo pregato e continueremo a pregare per tutti coloro che hanno sofferto in questo atto terroristico. In modo particolare siamo vicini alla famiglia della nostra connazionale Fabrizia Di Lorenzo. Pregheremo anche per la popolazione di Berlino e di tutta l’Europa che sta soffrendo sempre di più per il terrorismo perché, superando la paura, riesca ritrovare la forza per costruire e difendere una vita di pace, di serenità, di accoglienza e rispetto reciproco. (don Stanislao Maciek – Responsabile della Mci di Berlino)