Morte di freddo sul gommone

MilanoMuoiono di freddo in mezzo al mare. È questa la terribile fine del viaggio della speranza dei nuovi migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere le sponde europee. Adesso, con l’inverno ormai alle porte, non c’è solo il mare in tempesta, il gommone che affonda, la violenza degli scafisti. All’elenco degli orrori, nelle traversate della morte lungo la rotta del Mediterraneo centrale (quella che collega la Libia all’Italia) si aggiunge infatti anche l’insidia del freddo. Sono morte così, almeno due donne, recuperate senza sensi ma ancora vive sul fondo di un gommone soccorso nella notte tra sabato e domenica. Tutti i tentativi per tenerle in vita sono stati vani. Nelle ultime due giornate sono in tutto 16 i migranti morti recuperati e oltre mille quelli soccorsi.

Ancora cronache drammatiche dal Mediterraneo. E uno spiegamento importante di navi in soccorso delle decine di gommoni e carrette del mare alla deriva. Nella sola giornata di ieri sono 231 i migranti salvati, in quattro diverse operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana. Si trovavano a bordo di quattro piccole imbarcazioni ormai in balia delle onde. Domenica ne sono stati salvati in tutto 800. Nel corso delle nove diverse operazioni di salvataggio sono stati recuperati anche 14 corpi senza vita. In due giorni, complessivamente 16 morti.

Tra sabato e domenica la nave Aquarius di Sos Mediterranèe, organizzazione umanitaria italo-francotedesca che opera in collaborazione con Medici senza Frontiere, ha effettuato 4 operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo ed una quinta operazione di trasbordo di 152 profughi salvati da una nave mercantile. Attualmente si trovano a bordo della Aquarius 353 persone.

“Le traversate non si fermano con l’arrivo della stagione invernale: l’anno scorso nel mese di dicembre sono stati più di 9.600 (dati del Ministero dell’Interno) i profughi salvati in mare nel Mediterraneo – spiegano gli operatori della ong – La Aquarius è al momento l’unica nave di ricerca e soccorso della società civile nella zona Sar (Search and Rescue) e sarà la sola a continuare senza interruzioni le operazioni di ricerca e soccorso durante tutto l’inverno”.

Circa 430 migranti sono sbarcati ieri pomeriggio ad Augusta. Altri 285 sono invece giunti a Pozzallo sulla “Phoenix” del Moas, assistiti dalla Croce Rossa Italiana. Mentre è attesa stamattina, al porto di Trapani, l’arrivo della Aquarius” con i 353 migranti salvati nella notte tra sabato e domenica, in più operazioni. Provengono per la maggior parte dalla Nigeria, ma anche da Etiopia, Bangladesh e Gambia. Ma tra gli ultimi sbarchi ci sono anche tante famiglie siriane, con bambini piccoli, fuggite da Aleppo. Raccontano di paure e violenze. A Pozzallo è giunta una donna incinta di due gemelli, che ha denunciato di essere stata abusata sessualmente. Poi un giovane con una ferita alla testa. Dichiarano tutti di essere partiti dalla Libia. Racconti di paure di non farcela, fino all’arrivo degli “angeli del mare”. I soccorritori che battono il Mediterraneo. È una corsa contro il tempo. Per salvare vite. E adesso inizia anche a far freddo. (Daniela Fassini – Avvenire)