Roma – Le imprese e Camere di commercio a supporto dell’integrazione lavorativa di rifugiati e richiedenti asilo. Nato da un’idea della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati, e di UnionMigrantNet, prevede tre sperimentazioni territoriali, in Belgio, Germania e, appunto, Italia, con un’azione pilota frutto della collaborazione ormai rodata tra l’Anolf e la Fisascat Cisl milanesi.
Attraverso l’attivazione di sinergie tra organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, enti bilaterali, associazionismo, enti di formazione professionale, aziende e istituzioni locali, i richiedenti asilo saranno beneficiari di una serie di azioni formative con l’obiettivo di riconoscere le loro competenze professionali e di inserirli, nel lungo periodo che intercorre tra la presentazione e l’esame della loro richiesta di asilo, in percorsi di tirocinio presso le aziende finalizzati, eventualmente, a sbocchi professionali adeguati alle abilità acquisite. “Non solo assistenza, ma formazione e impiego, con una presa in carico che parte dalla valorizzazione delle capacità professionali di chi arriva in Italia – spiega Maurizio Bove, presidente Anolf Milano –, perché molti dei rifugiati hanno titoli di studio ‘elevati’ e pochi sanno che, per legge, già dopo 2 mesi dalla richiesta di asilo possono lavorare regolarmente. L’obiettivo è l’integrazione reale”.
Nel milanese, gli ambiti in cui i lavoratori di origine straniera sono maggiormente presenti sono il socio assistenziale, collaboratrici familiari, le case di riposo, il turismo, la ristorazione tradizionale, le imprese di pulizie: tutti servizi che la Fisascat territoriale, con i suoi oltre 10mila iscritti immigrati, rappresenta in prima linea. “Per questo, quando l’Anolf ci ha presentato il progetto, abbiamo aderito immediatamente – dice Paolo Miranda, segretario Fisascat Milano Metropoli –; l’iniziativa è diretta principalmente a rifugiati e richiedenti asilo che negli ultimi mesi popolano i centri d’accoglienza a Milano città. Dopo una fase di formazione, prevediamo inserimenti e stage presso le imprese che vorranno partecipare. Per il finanziamento, oltre al contributo stanziato da Bruxelles, utilizzeremo anche risorse locali, attraverso il coinvolgimento degli enti bilaterali e la valorizzazione delle esperienze e delle professionalità maturate nel rapporto con le associazioni imprenditoriali e le istituzioni locali”. I tempi non sono immediati, ma definiti. La sperimentazione sui primi 40 soggetti partirà dalla primavera prossima e i primi rifugiati arriveranno in azienda in autunno.
Per maggiori informazioni Anolf Nazionale, mail anolf@anolf.it