Città del vaticano – Ci sono nel mondo almeno 19,5 milioni di rifugiati, 38,2 milioni di sfollati all’interno del loro Paese e 1,8 milioni di persone in attesa dell’esito delle domande d’asilo, secondo il Rapporto Annuale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Il dato più allarmante è che oltre la metà dei rifugiati a livello mondiale sono bambini”. A dirlo è stato il sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, p. Gabriele Bentoglio, intervenendo al Worshop “I religiosi e le migrazioni nel 21esimo secolo: prospettive, risposte e sfide”. Per Padre Bentoglio i lavoratori migranti si dirigono – sempre secondo i dati ONU – prima di tutto in Europa, che conta 72.400.000 immigrati; poi in Asia, che registrano 70.800.000 immigrati; quindi in America nel Nord, che ne conta 53.100.000. Si muovono verso l’Africa 18.600.000 persone, verso America Latina e Caraibi 8.500.000 persone e verso l’Oceania 7.900.000 persone. “L’Asia è il primo continente della lista di partenza con circa 92.500.000 emigranti, seguito dall’Europa, con 58.400.000, dall’America Latina e Caraibi, con 36.700.000, e dall’Africa, con 31.300.000. In coda, vi è l’America del Nord, con circa 4.300.000 emigranti, e l’Oceania con 1.900.000”. Cifre preoccupanti, anche perché – ha spiegato Bentoglio, secondo quanto riferisce Acistampa, “un dato atroce in costante crescita è quello del traffico di donne, uomini e bambini, presente in quasi tutti i Paesi del mondo, coinvolti in quanto terre di origine, di transito o di destinazione delle vittime”, una cosa che rappresenta “la terza fonte di reddito per la criminalità organizzata, dopo la droga e le armi”. I trafficanti “sono per lo più maschi adulti, cittadini del Paese in cui operano”, mentre “le vittime sono invece per la gran parte di sesso femminile: circa il 60 per cento delle vittime adulte sono donne; su 3 vittime minorenni, 2 sono bambine; il 75 per cento delle vittime complessive, tra minorenni e maggiorenni, sono donne e bambine”.