Roma – L’Europa e l’Onu devono “farsi carico della responsabilità di individuare e consolidare soluzioni che vadano alla radice di situazioni, che gettano un’ombra pesante sulla stessa civiltà”. E’ quanto ha detto oggi il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, aprendo i lavori del Consiglio Permanente.
L’arcivescovo di Genova – che ha dedicato al tema dell’immigrazione un intero paragrafo della prolusione introduttiva – ha evidenziato la necessità di “una nuova politica migratoria in Europa, affinché i Paesi dell’Unione non si chiudano, limitando la libera circolazione e riducendo l’impegno condiviso dell’accoglienza”. È un pericolo da scongiurare anche attraverso una politica delle migrazioni, che non si limiti a segnalare problemi e pericoli, ma li rilegga alla luce della situazione demografica, economica, culturale e sociale dell’Europa”. Da qui l’invito alle comunità ecclesiali, al mondo dell’associazionismo e della cooperazione, a fare in modo che “i molteplici segni di accoglienza in atto sollecitino la politica locale e nazionale”. Ad oggi sono oltre 27mila coloro che sono ospitati nelle strutture ecclesiali, anche in risposta all’appello di Papa Francesco dello scorso 6 settembre. È comunque “necessario superare – ha quindi aggiunto il Card. Bagnasco – soluzioni affidate solo alla generosità di singoli e di organismi, favorendo un’accoglienza diffusa, che sappia accompagnare e valorizzare la presenza di tanti fratelli e sorelle nei quali si riflette – come in ogni bisognoso – il volto stesso del Signore”. (Raffaele Iaria)