Tortona – È partito, nei giorni scorsi, il progetto “Braccia e Cuore” per l’accoglienza di 30 immigrati e richiedenti asilo nella Villa Pedevilla (ex monastero delle Sacramentine) di Tortona (AL). A dare l’avvio ufficiale è stata la Messa celebrata da Don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione, seguita dal taglio del nastro e dalle parole di Fabio Gandi, presidente della Cooperativa Sociale Villa Ticinum.
Il progetto è nato dall’incontro tra la Piccola Opera della Divina Provvidenza di San Luigi Orione e la Cooperativa Sociale Villa Ticinum di Pavia, da alcuni anni operante nell’ambito di diverse forme di svantaggio sociale. L’ispirazione è tratta dall’insegnamento di San Luigi Orione, dalle cui parole ha preso anche il nome “Braccia e Cuore”. La sede è in una delle strutture storiche della Piccola Opera a Tortona, già sede del Piccolo Cottolengo e poi delle Suore Sacramentine.
“Il progetto ‘Braccia e Cuore’ – dichiara Don Peloso – l’ha voluto la Divina Provvidenza. Avevamo una casa con ampio parco rimasta vuota da oltre due anni; volevamo realizzarvi qualcosa di buono in aiuto a persone in difficoltà; abbiamo incontrato una Cooperativa di ispirazione cattolica e competente nel servizio ai profughi; ci è giunta una richiesta per l’attività di accoglienza anche dalla Prefettura. Queste circostanze, concomitanti, hanno portato alla realizzazione del progetto”.
“La nostra Congregazione – prosegue il religioso – ha molte iniziative di ‘pronto soccorso’ verso i poveri più sprovvisti di aiuto, in risposta ai bisogni dei tempi e dei luoghi. Ora è di tragica attualità l’emergenza dei tanti profughi che scappano dai loro Paesi e arrivano senza niente in Italia e in Europa. Il fenomeno si presenta con aspetti politici e umani che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, mai subordinando il bene primario della persona alla politica”.
“A casa Pedevilla – aggiunge Fabio Gandi, presidente della Cooperativa Sociale responsabile del progetto – siamo pronti per ospitare 30 persone. Vi è impegnata una equipe composta da 8 operatori sociali, 2 mediatori culturali coordinati da due responsabili delle strutture del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) di Pavia. Tutti hanno esperienza in ambito educativo con migranti e garantiranno una compresenza dalle 8 alle 23 ogni giorno dell’anno. All’equipe si aggiungono, secondo le necessità, mediatori culturali specifici, uno psicologo, un operatore legale. Ci sarà un sacerdote orionino con esperienza missionaria. È garantita la presenza notturna di un custode e ci lavoreranno anche due cuochi e un medico. Contiamo inoltre di avvalerci dell’apporto di volontari della zona”.


