Firenze – In questi giorni a Firenze, durante il convegno ecclesiale della Chiesa Italiana a Firenze, si rifletterà “a partire da una rinnovata riflessione sull’umano, soffermandoci sul modello di persona diffuso nel contesto sociale di cui siamo parte”. A dirlo è stato questa mattina il card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, salutando Papa Francesco nella Cattedrale della città. Ricordando i convegni ecclesiali degli scorsi anni il porporato ha ricordato che questi hanno “segnato il cammino della nostra Chiesa all’indomani del Concilio Vaticano II: ci hanno aiutato a recepirne le istanze, a rafforzare la nostra testimonianza e a contribuire al rinnovamento della società. Hanno scandito il nostro essere Chiesa, che – consapevole del mandato di annunciare Cristo – si sente protesa verso tutti, in particolare i più poveri, al fine di condurre ognuno all’incontro con Colui che risana e rialza la nostra umanità. Le piste di lavoro e di confronto di questi giorni indicano proprio questa via, quella di una Chiesa che desidera uscire, annunciare, abitare la storia, educare, trasfigurare nella fede”. Oggi, ha proseguito il presidente dei vescovi italiani, “intendiamo far emergere le attese del cuore, mostrando che esse trovano pienezza in un progetto più alto; ci proponiamo di mostrare che il Signore non distrugge ma eleva l’umano, non lo schiaccia ma lo libera. È in questo senso che parliamo di nuovo umanesimo consapevoli”, come ha scritto il Papa nell’Enciclica Laudato si’, “non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia”. Un umanesimo – ha detto il card. Bagnasco – “dove il volto di Gesù appare come volto amico e la sua misericordia ispira il vivere insieme”. Tale impegno – ha spiegato – si colloca nel quadro del progetto educativo assunto dalla Chiesa italiana come “principale obiettivo del decennio in corso”. Il Convegno ecclesiale, che si colloca a metà di questo tragitto, “ci rafforzi in questa missione e – ha concluso – ci sproni a sostenere e promuovere alleanze efficaci con ogni realtà che ha un ruolo educativo, a partire dalla famiglia e dalla scuola”. Questo convegno ecclesiale, “con la sua preparazione remota e il convenire di tante sensibilità, è una peculiare forma di espressione della sinodalità della Chiesa italiana”.