Mons. Annen: la storia della Missione Cattolica Italiana di Zurigo “è una storia di successo”

Brescia – “La pastorale migratoria rimane una missione permanente della Chiesa”. A dirlo oggi è stato Josef Annen, Vicario generale regionale per il Canton Ticino, Zurigo e  Glarus intervenuto questa mattina alla secoda giornata del Convegno delle Missioni Cattoliche Italiane in Europa iniziato ieri pomeriggio. “Già 120 anni fa, gli immigranti italiani hanno trovato nella Missione Cattolica una seconda patria dal punto di vista religioso e sociale. La Missione italiana ha contributio – ha sottolineato Annen –  alla pace sociale nella città di Zurigo. Ha offerto agli immigrati la possibilità di praticare la loro fede e di trasmetterla alla prossima generazione. La storia della Missione cattolica italiana è una storia di successo ”. Oggi chi arriva in Svizzera proviene non solo dall’Italia: nel Vicariato generale di Zurigo un terzo dei cattolici proviene dall’immigrazione e  questo rappresenta “una grande sfida: una sfida per le parrocchie locali e una sfida per le tante Missioni di lingue diverse”.  Per tanto tempo le parrocchie Svizzere sono “rimaste chiuse in se stesse e le Missioni hanno formato dei gruppi linguistici isolati, simili ad un ghetto. Oggi vogliamo mettere fine a questa situazione. Ci siamo posti come meta pastorale di formare delle parrocchie locali multilingue. Vogliamo arrivare ad essere una comunità cristiana composta da molte lingue, nazioni e culture – insomma una Chiesa cattolica guidata dallo Spirito di Pentecoste”. E parlando della realtà che oggi si vive a Zurigo Annen ha evidenziato come tra i rifugiati che attualmente arrivano in Svizzera ci sono dei cristiani caldei provvenienti dall’Iraq, cristiani dalla Siria, dall’Eritrea e dall’Etiopia. “Non hanno – ha detto – ancora una loro Missione, ma nascono delle comunità cristiane molto vive. Le guerre in Africa e nel Medio Oriente sono motivo di nuovi problemi e sfide per la pastorale migratoria in Svizzera.  Ho l’impressione – ha concluso – che con i rifugiati siamo allo stesso punto come 120 anni fa quando sono arrivati i primi italiani in Svizzera e la Missione Cattolica Italiana ha avuto il suo inizio. Tutta la pastorale per i nuovi popoli migratori deve essere costruita e sviluppata. La storia si ripete”.