Roma – Il Ministro dell’Interno britannico, Theresa May, ha dichiarato sulle colonne del “Sunday Times” la sua intenzione di agire affinché gli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini comunitari all’interno dell’Unione Europa vengano rivisti in senso più restrittivo. Le parole del Ministro dell’Interno preoccupano, soprattutto chi opera oggi a favore delle comunità italiane residenti a Londra, ma anche in altre capitali europee, spiega una nota della Fondazione Migrantes.
Infatti, – prosegue il comunicato – gli italiani oggi sono nel Regno Unito una comunità numerosa e ben inserita di circa 238 mila unità, secondo i dati ufficiali più recenti dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, in crescita costante negli ultimi anni, la cui presenza è documentata all’interno del Rapporto Italiani nel Mondo 2015 della Fondazione Migrantes, che verrà presentato a Roma il prossimo 6 ottobre. Anticipando alcuni dati del Rapporto, i cittadini italiani espatriati nel Regno Unito al 1° gennaio del 2015 sono 13.425, il 3,8% in più rispetto al 2014. La Migrantes aveva già messo in evidenza nel 2014 un boom di espatri verso il Paese anglosassone, + 71,5% dal 2013 al 2014, riflettendo sulla composizione demografica e sull’inserimento socio-economico dei connazionali che avevano scelto questa meta. Si tratta in prevalenza di giovani. In crescita anche i nuclei familiari. Non tutti laureati o dottori di ricerca, pochi con un’ottima conoscenza della lingua inglese, ma tutti con il desiderio di lavorare e di migliorare le proprie condizioni economico-sociali.
“In questo momento in cui la disoccupazione giovanile in Italia supera il 40%, e nel Sud arriva a superare anche il 50% – afferma mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes – il rischio di una chiusura del Regno Unito anche ai comunitari può portare a una forte penalizzazione della migrazione giovanile italiana, in crescita, come segnalano anche gli operatori pastorali delle nostre missioni cattoliche italiane a Londra, in particolare. I nazionalismi, le chiusure della politica rischiano di avere un effetto boomerang anche sull’emigrazione giovanile italiana ed europea”. Purtroppo – conclude Mons. Perego –“il rischio è che anche i migranti italiani nel Regno Unito costituiscano un problema e non una risorsa”.