Yverdon – Il ricordo di 50 anni di vita pastorale “segni una ripartenza, perché al di là di strumenti e strutture organizzative diverse, non manchi mai nelle nostre comunità il segno della misericordia”. E’ quanto scrive mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes in un messaggio alla Missione Cattolica Italiana di Yverdon che sabato e domenica prossima celebra il 50mo di fondazione.
“Sono passati 50 anni dalla primavera del 1965, quando, mentre a Roma si viveva la conclusione del Concilio Vaticano II e si apriva una nuova stagione della vita della Chiesa, a Yverdon i 4000 emigranti italiani, con le loro famiglie, iniziavano il cammino rinnovato di una missione cattolica italiana in Svizzera”, sottolinea mons. Perego ricordando il cammino della Mci e i vari missionari che si sono succedut: “un cammino intenso di vita pastorale sempre attento alla vita e all’esperienza di fede dei nostri emigranti”.
Le celebrazioni si concluderanno con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal presidente della Fondazione Migrantes, mons. Guerino Di Tora e dal vescovo ausiliare di Losanna-Friburgo-Ginevra, mons. Alain De Raemy e concelebrata dal missionario italiano, don Gianfranco Falgari e da diversi sacerdoti italiani presenti in Svizzera. Animeranno la messa i vari gruppi della Mci. Seguiranno i saluti delle autorità presenti e la proiezione di un documentario che ripercorre e narra il passato, il presente ed il futuro della Missione, dice don Falfgari.
Sabato momenti di divertimento con musica, concerti e danze.
La Mci di Yverdon è nata nel 1965 per rispondere ai bisogni spirituali degli italiani allora presenti sul territorio e che negli anni successivi sarà estesa a tutto il Nord Vaudois.
Inizialmente la Missione Cattolica è stata affidata, dal vescovo di Losanna ai comboniani. Primo Missionario è stato padre Luigi Cigolla. Gli sono succeduti, poi, padre Quirino Giuliani, Padre Riccardo Rebucini, don Antonio Locatelli, don Bruno Caccia, don Egidio Todeschini, padre Emanuele Chimienti, don Romeo Todeschini, don Eliseo Pasinelli, don Francesco Orsini, don Passio Ferrari, don Domenico Locatelli e oggi don Gianfranco Falgari. (Raffaele Iaria)
“Sono passati 50 anni dalla primavera del 1965, quando, mentre a Roma si viveva la conclusione del Concilio Vaticano II e si apriva una nuova stagione della vita della Chiesa, a Yverdon i 4000 emigranti italiani, con le loro famiglie, iniziavano il cammino rinnovato di una missione cattolica italiana in Svizzera”, sottolinea mons. Perego ricordando il cammino della Mci e i vari missionari che si sono succedut: “un cammino intenso di vita pastorale sempre attento alla vita e all’esperienza di fede dei nostri emigranti”.
Le celebrazioni si concluderanno con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal presidente della Fondazione Migrantes, mons. Guerino Di Tora e dal vescovo ausiliare di Losanna-Friburgo-Ginevra, mons. Alain De Raemy e concelebrata dal missionario italiano, don Gianfranco Falgari e da diversi sacerdoti italiani presenti in Svizzera. Animeranno la messa i vari gruppi della Mci. Seguiranno i saluti delle autorità presenti e la proiezione di un documentario che ripercorre e narra il passato, il presente ed il futuro della Missione, dice don Falfgari.
Sabato momenti di divertimento con musica, concerti e danze.
La Mci di Yverdon è nata nel 1965 per rispondere ai bisogni spirituali degli italiani allora presenti sul territorio e che negli anni successivi sarà estesa a tutto il Nord Vaudois.
Inizialmente la Missione Cattolica è stata affidata, dal vescovo di Losanna ai comboniani. Primo Missionario è stato padre Luigi Cigolla. Gli sono succeduti, poi, padre Quirino Giuliani, Padre Riccardo Rebucini, don Antonio Locatelli, don Bruno Caccia, don Egidio Todeschini, padre Emanuele Chimienti, don Romeo Todeschini, don Eliseo Pasinelli, don Francesco Orsini, don Passio Ferrari, don Domenico Locatelli e oggi don Gianfranco Falgari. (Raffaele Iaria)