Roma – Sono in corso presso il “Centro Congressi Frentani” di Roma gli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo. Un appuntamento – è stato ribadito questa mattina – che si svolge al termine di un percorso di rinnovamento delle associazioni e si apre una fase nuova che dà concretamente il via alla costituzione del Forum delle associazioni degli italiani nel mondo.
Dopo l’introduzione di Luigi Papais e Rodolfo Ricci del Comitato Promotore – la relazione introduttiva affidata a Ilaria Bianchi nella quale ha invitato a riflettere con attenzione sui complessi fenomeni e sulle caratteristiche che accompagnano la transizione dalla “vecchia emigrazione” ai nuovi protagonisti, che non sono soltanto le terze, le quarte e le quinte generazioni poiché “vi è una spinta che alimenta, a regime crescente, un nuovo flusso emigratorio dall’Italia verso vari continenti. Un flusso che eufemisticamente definiamo ‘nuove mobilità’, ma che in verità è il segno della crisi del sistema produttivo italiano e della mancanza di lavoro che spinge così tanti giovani a cercare lavoro all’estero ripercorrendo, seppure con caratteristiche diverse, le strade già percorse da milioni d’italiani”.
L’obiettivo di questi due giorni e la costituzione del Forum delle Associazioni degli italiani nel mondo “non è soltanto di aggiornare e rilanciare le ragioni di un impegno dell’associazionismo degli italiani all’estero, carico di due secoli di storia, ma anche di richiamare con forza l’attenzione delle Istituzioni pubbliche – principalmente Stato e Regioni – che in questi ultimi anni hanno disatteso i progetti e le speranze maturate, soprattutto tra gli anni novanta e l’inizio del secolo, in una stagione ricca d’interazione, d’intelligenza e di fattiva cooperazione. Da quella stagione – ha detto la Bianco – siamo passati man mano all’indifferenza che è peggiore dei tagli finanziari e dello smantellamento dei servizi faticosamente conquistati; l’indifferenza genera invisibilità, che a sua volta vuol dire spezzare il filo del legame e della memoria, significa spezzare qualcosa che da oltre un secolo e mezzo lega non solo emotivamente gli italiani all’estero all’Italia”.
Di fronte a questa realtà “deludente per certi versi sconcertante”, le associazioni che hanno continuato ad impegnarsi nella Consulta Nazionale dell’Emigrazione hanno deciso, poco meno di due anni fa, di dare vita ad un comitato promotore con l’obiettivo di aggregare un ampio numero di associazioni e di costituire il Comitato Organizzatore degli Stati Generali dell’Associazionismo italiano nel Mondo che porterà alla costituzione del Forum, un organismo che dovrà “concretamente andare oltre il contesto che aveva dato vita alla CNE. Il Forum, nel rispetto del pluralismo delle idee e delle culture originate dalla singole storie, si propone –ha spiegato la relatrice – come forma di rappresentanza sociale che non si ferma ai confini nazionali ma, recependo la pluralità di esperienze territoriali, sia in grado di offrire modelli di partecipazione e di aggregazione efficaci e coerenti con le urgenze poste dai problemi che l’associazionismo italiano all’estero vive da vari anni e che altrimenti sono probabilmente destinati ad aggravarsi nel futuro. Puntiamo dunque su una discussione aperta, ampia e coinvolgente, non fine a se stessa, che affronti i problemi nella loro dimensione attuale e in quella di prospettiva. Un discussione che metta al centro il lavoro e l’integrazione, la rappresentanza, le nuove mobilità e i diritti di cittadinanza”.
Agli “Stati generali” che si concluderanno domani – è prevista la partecipazione delle istituzioni più significative. Questa mattina, in rappresentanza del sindaco di Roma, è intervenuta la consigliera Gemma Azuni del Consiglio metropolitano di Roma Capitale.
Questa mattina anche l’intervenuto del sottosegretario al Welfare Luigi Bobba. Tra gli interventi previsti anche quello del direttore generale della direzione generale degli italiani all’estero Ravaglia in rappresentanza del sottosegretario Giro e i presidenti dei due Comitati degli italiani nel mondo di Camera e Senato, i parlamentari Porta e Micheloni. (Raffaele Iaria)


