Genova – “In questo momento, il nostro pensiero va alla città di Genova un’altra volta duramente colpita dall’alluvione. Assicuro la mia preghiera per la vittima e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la dura prova. Preghiamo tutti insieme la Madonna della Guardia”. Lo ha detto ieri mattina Papa Francesco dopi la preghiera mariana dell’Angelus in Piazza San Pietro ricordando l’alluvione che ha colpito il capoluogo ligure. La Chiesa italiana è subito intervenuta con lo stanziamento di un milione di euro da parte della Cei e la visi, è in prima linea: lo ha ricordato il presidente e arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco che ha annunciato per la prossima domenica una raccolta di fondi in tutte le parrocchie. “È importante far sentire la vicinanza ai cittadini – ha detto – la gente è percossa ma non piegata, ha voglia di riscatto e chiede di non essere lasciata sola”. Sul fronte economico, il porporato ha definito “non da Paese civile” il fatto che esistano delle risorse stanziate, ma bloccate da liti interne, mentre si augura che la politica dia seguito alle promesse fatte e “abbia il coraggio di semplificare la burocrazia e avviare subito interventi urgenti”. Le zone alluvionate che il presidente della Cei ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco. Da sottolineare l’impegno di tanti volontari a fianco della popolazione. Tra questi molti immigrati come Ricardo Joramillo, idraulico, originario dell’Ecuador che ha chiamato anche molti suoi amici e Rocio Ruiz, peruviana che si è messa a spalare il fango insieme al marito e ai due figli di 17 e 15 anni. “Noi siamo stranieri ma non rimaniamo a guardare” dicono: “siamo tutti genovesi e orgogliosi di esserlo”. (R:I.)