Milano – Oltre 9mila sono i minori stranieri non accompagnati oggi in Italia, la maggioranza di loro è rappresentata da ragazzi tra i 16 e i 17 anni. Fra loro, soprattutto egiziani, eritrei (appena entrati in graduatoria a scalzare il Bangladesh, ndr) e albanesi. Nell’ultimo anno, oltre 4mila sono approdati in Sicilia, di cui solo 880 vivono in strutture a norma, 2.800 si trovano in tendopoli non autorizzate e più di trecento “sappiamo che sono sbarcati, ma si trovano in alloggi di fortuna”. Sono alcune delle cifre che ha fornito ieri Stefania Congia, della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche sociali, nel corso del convegno, a Milano, sul tema “I minori stranieri non accompagnati, una sfida educativa per una nuova idea di cittadinanza”, da non intendersi solo come “viatico di accesso a diritti e tutele”, ma come patrimonio di valori da lasciare in eredità alle nuove generazioni. A promuovere l’incontro, moderato dal sociologo Michele Colasanto, all’Università Cattolica di Milano è stata la Fondazione Casa del Giovane La Madonnina che porta avanti da anni il suo impegno nell’ “accogliere per educare” nel capoluogo lombardo, dove ospita in alcune comunità alloggio ogni anno 125 minori, per un totale di 60mila pasti, 300 visite mediche e 30 borse di studio. Tornando ai numeri nazionali forniti dal dirigente Congia, dopo Sicilia e Puglia, la sorpresa a livello geografico per quest’anno è stata la Lombardia, che ha scalzato il Lazio, offrendo accoglienza a 800 minori in questa prima parte del 2014. Numeri che in termini di costi sono decisamente significativi, se si conta che per ogni bambino accolto il Comune eroga 75 euro direttamente alle organizzazioni del Terzo settore che tengono in piedi le comunità di accoglienza, fornendo un percorso educativo. Ecco perché è necessario “rimodulare le risposte – ha affermato Congia – secondo i bisogni dei minori”. Un concetto ripreso anche dall’assessore comunale Pierfrancesco Majorino che ha parlato di “gigantesca questione sul piano sociale e umanitario, finora affrontata con strumenti inadeguati: bisogna valutare – ha spiegato – le progettualità differenti di ogni singolo in modo da proporre un’unità di offerta diversificata”. Sul disegno di legge sulla protezione dei minori stranieri, in discussione in Commissione Affari costituzionali, anche la direttrice della Fondazione Casa del Giovane La Madonnina ha espresso perplessità relativamente all’ammontare delle rette previste per la presa in carico dei minori, ritenute troppo basse per garantire un cammino educativo ai minori: “Senza un percorso educativo adeguato – ha detto Elena Crestani – cresceremo degli stranieri estranei al nostro Paese”. (Ilaria Solaini)