Associazione 21 Luglio, “Un discorso d’odio al giorno dei politici verso i rom”

Roma – Discorsi d‘odio dei politici contro i rom: in Italia si verifica più di un caso al giorno, con primato alle aree politiche di destra e centro-destra. Sono i dati che emergono dal rapporto “Antiziganismo 2.0” dell’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale dell’Associazione 21 luglio, giunto alla seconda edizione. Rom e sinti in Italia continuano ad essere vittime dei discorsi di odio pronunciati, nella gran parte dei casi, da esponenti politici: più di un caso al giorno di incitamento all’odio, discriminazione e discorso stereotipato che ha come conseguenza quella di alimentare un’immagine indistintamente negativa e penalizzante di tali comunità nel nostro Paese. Dal 16 maggio 2013 al 15 maggio 2014, il monitoraggio dell’Osservatorio, effettuato su 129 fonti (quotidiani nazionali e locali, cartacei e on line, agenzie stampa e social media) ha rilevato 428 casi di discorsi d’odio verso rom e sinti – 1,17 casi in media al giorno – di cui più della metà (il 56,3%) classificati come episodi gravi (“incitamento all’odio” e “discriminazione”), che denotano le più significative forme di razzismo antirom. I restanti 187 casi (il 43,7% del totale) si configurano invece come “discorsi stereotipati”, dichiarazioni che adottano un linguaggio indiretto che reiterano e amplificano pregiudizi e stereotipi penalizzanti. Secondo il rapporto il 79% delle segnalazioni si riconduce a dichiarazioni, diffuse attraverso gli organi di informazione, di esponenti politici. L’area legale dell’Associazione 21 luglio ha intrapreso 88 azioni correttive, tra cui 53 segnalazioni all’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), 11 lettere di diffida, 6 esposti all’Ordine dei Giornalisti, e 2 segnalazioni all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori di Polizia di Stato e Carabinieri (Oscad). “I dati – afferma l’Associazione – confermano come l’antiziganismo sia una piaga diffusa nel nostro Paese, che è urgente contrastare attraverso un’azione di denuncia e intervento nei confronti di chi si rende irresponsabilmente promotore di discorsi d’odio, in particolar modo se investito di una carica pubblica e/o elettiva”.