Summer School 2014 sulle migrazioni: le parole…contano

Lecce – Si conclude oggi, 18 settembre, dopo quattro giorni di formazione intensiva, la quinta edizione della Summer School promossa da Università Cattolica del Sacro Cuore, SIMI (Scalabrini International Migration Institute) e Fondazione Migrantes dedicata quest’anno alla comunicazione della migrazione. La sede dell’iniziativa è stata Roca di Melendugno (Lecce) come per l’edizione 2013, in un’oasi affacciata sul mare che all’orizzonte ha offerto spesso uno scorcio nitido della vicina Albania. Lezioni frontali e laboratori con professionisti del settore della comunicazione si sono alternati in un clima disteso che ha permesso ai partecipanti di ascoltare, approfondire e rielaborare quanto comunicato dai docenti intervenuti. L’opportunità di una scuola tematica come questa è giustificata dal semplice dato che un miliardo di persone su sette è in movimento e che le parole per narrare questo fenomeno si è dimostrato troppo spesso inadeguato, se non addirittura errato. Con la viva memoria di p. Beniamino Rossi, missionario Scalabriniano e storico sostenitore della Summer School scomparso di recente, la docente Laura Zanfrini (Università Cattolica) ha aperto le giornate di studio con una lezione magistrale attraverso la quale ha fissato con chiarezza i termini in gioco: “Definire l’immigrato – ha sottolineato nel suo intervento – vuol dire tracciare un confine…e, cosa peggiore, è l’attribuire a questa ‘finzione’ anche una caratteristica di naturalità”. La presenza, tra gli altri invitati dal comitato direttivo, di professionisti del settore come Pietro Suber, giornalista operante anche nella Associazione Carta di Roma – protocollo ideato per la corretta comunicazione della migrazione dal 2008 – ha permesso di conoscere meglio l’attività di formazione sul corretto linguaggio sulla migrazione e il monitoraggio del linguaggio giornalistico sul tema. Accanto a lui Paolo Bustaffa, già direttore del Sir, ha condiviso la sua lunga esperienza, puntando l’attenzione sull’importanza della coscienza individuale che ormai, troppo spesso, si perde nell’opinione. Questo atteggiamento non contribuisce a restituire e comunicare il bene, il buono e il bello di questo mondo. Occorre, per lui, trovare urgentemente il linguaggio giusto per veicolare, “vendere”, anche le belle notizie, le buone pratiche in atto che generalmente non trovano spazio nei media tradizionali e più diffusi. La voce della Chiesa sul tema è stata esplicitata da p. Gabriele Bentoglio, Sotto Segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, che ha ricordato alcuni tra i principali pronunciamenti del Magistero della Chiesa sulla pastorale della mobilità umana, nella sollecitudine pastorale per i migranti, i rifugiati, i profughi e le persone soggette al traffico e alla tratta di esseri umani. Questo linguaggio, certamente, non ha sempre la medesima tonalità: ora è precettivo, ora asseverativo, ora esortativo o spirituale, ma “tende sempre a denunciare le ragioni del disagio sociale e a raccomandare misure di risposta”, ha precisato il sotto segretario. Primo elemento dei pronunciamenti del Magistero è, di norma, l’analisi dei tratti peculiari del fenomeno migratorio, così da “mettere in evidenza l’evento della globalizzazione, la transizione demografica in atto soprattutto nei Paesi di prima industrializzazione, l’aumento a forbice delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, la proliferazione di conflitti e guerre civili”, ha sottolineato p. Bentoglio. La Chiesa in Italia, attraverso l’attività degli Uffici Migrantes diocesani, regionali e della Fondazione Migrantes della CEI, si impegna su vari fronti. L’organismo della Conferenza Episcopale Italiana, in particolare, rappresentato da Franco Dotolo dal 2012 – 25° anniversario di Fondazione – ha rivisto la sua organizzazione interna e, di riflesso, la sua azione in favore dei migranti, anche nella sue varie forme di comunicazione. Migranti Press, rivista mensile della Fondazione, la rivista di studi bimestrale Servizio Migranti”, la collana “Quaderni” i due rapporti annuali Immigrazione e Italiani nel Mondo e il quotidiano www.migrantesonline.it ma anche le varie pubblicazioni ricche di esperienze migratorie di italiani all’estero, ad esempio, o i programmi Radio, sono gli strumenti che, accanto a molteplici azioni di solidarietà, sono stati messi in campo dall’organismo della CEI per contribuire ad una comunicazione corretta della migrazione. L’appuntamento è per la VI edizione della Summer School iniziativa che, nel suo piccolo, sta contribuendo a diffondere un cambio di prospettiva tra gli studenti universitari e non solo che l’hanno scelta, confermando l’urgenza di una specifica formazione in materia di immigrazione, strumento nobile per una cultura dell’incontro e del dialogo autentico tra le differenze. (Gabriele Beltrami)