Roma – Il viaggio di Papa Francesco, oltre l’Adriatico, in terra albanese è sicuramente un evento storico, che riempie di gioia e nello stesso tempo di speranza il popolo. Egli, infatti, riassume nella sua persona non soltanto lo sguardo di tutta la Chiesa verso questa nazione ma anche le aspettative del popolo albanese, che ha bisogno di essere incoraggiato e recuperare, sotto il punto di vista materiale e spirituale, il tempo che si era come cristallizzato durante il periodo del regime comunista. E’ la seconda volta nel giro di un ventennio che un Papa visita l’Albania: S. Giovanni Paolo II ha voluto visitare questa terra, subito dopo la caduta del regime comunista, incoraggiato e guidato da Madre Teresa e motivato dalla necessità di ristabilire la gerarchia ecclesiastica della Chiesa cattolica. Papa Francesco in questa visita sembra voler dare continuità a quella spinta iniziale e chiedere al popolo della rinata Chiesa cattolica il suo contributo e la sua fedeltà, ricordando i tanti martiri albanesi, che hanno dato la loro vita per Cristo. Sembra che il Papa voglia chiedere ai cristiani cattolici albanesi di essere attenti a non perseguire le strade del guadagno facile e ricordare che la Chiesa autentica è quella che sa risorgere dalle proprie ceneri, mantenendosi legata alle sofferenze della croce e convinta che la strada della sofferenza ha davanti a sé la gloria della Risurrezione. La sensibilità e l’attenzione del Papa per i poveri ha suscitato da parte di tutto il popolo albanese, nonostante la presenza di più confessioni religiose, una grande simpatia verso la sua figura, che ricorda molto la semplicità e la vicinanza al povero della loro connazionale Madre Teresa. I fedeli albanesi, quindi, delle diverse fedi saranno sicuramente uniti nella preghiera per la circostanza per chiedere alla Vergine santa del Buon Consiglio di proteggere e benedire il Papa e tutto il popolo albanese. (don Pasquale Ferraro – Coordinatore Migrantes per la pastorale degli albanesi in Italia)