Patti – Il 1 settembre prossimo, alle ore 21, al Chiostro San Francesco di Patti, andrà in scena, all’interno del “Tindari Festival”, lo spettacolo “Mare nostrum” scritto dal drammaturgo Massimiliano Perrotta e diretto dal regista Walter Manfrè, con la partecipazione di 15 migranti ospiti del CARA di Mineo e degli SPRAR del territorio.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Mediterraneo, è il frutto di un percorso laboratoriale e vede alternarsi sulla scena i migranti e 5 attori professionisti quali: Orazio Alba, Gisella Calì, Giuseppe Carbone, Gianni Pellegrino e Roberto Pensa. Le musiche, che saranno eseguite dal vivo dall’autore, sono di Carlo Muratori, mentre le scenografie e i costumi sono di Giovanna Giorgianni.
Si tratta di un dramma polifonico che racconta numerose storie di abitanti del Mediterraneo, persone di nazionalità e culture diverse ognuna delle quali offre il proprio tassello al grande mosaico allestito da Manfrè sulla base del testo di Perrotta, che si ispira ad alcune testimonianze raccolte dai migranti ospiti del Cara di Mineo.
Un pescatore filosofo siciliano, una notte, nel Mediterraneo, ode delle voci che giungono dal mare, chi sono non sa, voci di vivi, voci di morti, voci che giungono dal passato o dal futuro. L’intento dell’autore è quello di raccontare l’anima mediterranea, interrogandosi sulle similitudini, i punti di incontro che accomunano i popoli che si affacciano sul “mare nostrum”. Il tutto nasce da un incontro tra l’autore e alcuni migranti ospiti del CARA, che hanno raccontato storie, emozioni, impressioni e che Perrotta traspone in forma letteraria, rileggendole dal suo punto di vista, aggiungendo elementi frutto della sua fantasia.
“Mare nostrum” è il nome con cui i latini definivano il Mediterraneo, quindi l’opera teatrale non è una rilettura retorica dell’immigrazione, ma una piéce brillante, ironica, favolistica, magica ed esoterica.