Rai 3: questa sera “Limbo”, documentario sui Cie in Italia

Roma – Questa sera, alle 23:50, andrà in onda, in anteprima nazionale su RAI 3 – DOC 3, il film documentarioLimbo” (Italia 56′, 2014, di Matteo Calore e Gustav Hofer, soggetto di Matteo Calore, Gustav Hofer e Andrea Segreproduzione ZaLab & HIQ, con il sostegno di Open Society Foundations, produttori associati  Ohpen! Italia e Relief.
 
Dopo i racconti dei respingimenti coatti di “Come un uomo sulla terra” e “Mare Chiuso”, ZaLab torna a parlare del tema da un’angolazione diversa, quella delle famiglie che vengono improvvisamente separate dai provvedimenti di reclusione nei CIE. Lo fa con il linguaggio che le appartiene da sempre, quello del cinema documentario.
 
Immaginatevi che una delle persone più care con cui vivete – vostro padre, il vostro compagno, vostra madre, un figlio o un fratello – venga improvvisamente prelavata dalla polizia e imprigionata lontano da casa, con il rischio di essere per sempre espulsa dall’Italia. Questo, si legge in una nota – non per aver commesso un reato o un atto violento, ma solo per la mancanza di documenti in regola.
 
Un pericolo tanto angosciante quanto reale per le famiglie di molti immigrati inseriti nella nostra società ma in conflitto con la burocrazia. Questa è la realtà vissuta da Alejandro, Bouchaib, Karim, e Peter, rinchiusi nei C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione) di Torino, Trapani e Roma, e delle loro famiglie, che attendono in un limbo di sapere se i propri cari torneranno a casa o saranno mandati via dall’Italia. “Limbo” racconta le loro storie di attesa, rabbia, speranza e paura, di affetti in bilico tra famiglie e culture diverse.
 
I registi Matteo Caloree Gustav Hofer hanno lavorato per quasi un anno raccogliendo storie all’interno dei CIE. L’idea di questo documentario è nata insieme ad Andrea Segre, che da anni produce documentari su questi temi, ed è stata accolta e sostenuta da due artisti a diverso titolo impegnati nella difesa dei diritti delle categorie più “fragili”, Erri De Luca e Valerio Mastandrea, diventati produttori associati (OhPen! Italiae Relief) del film.