Roma – Un vero e proprio “boom” di visti (+ 13,5%) nel 2013 ed un aumento significativo di accessi al portale esteri.it (oltre 5 mln e mezzo e quasi 17 mln di visualizzazioni di pagine), una “porta d’ingresso” alla Farnesina e alla politica estera dell’Italia, così come è stata definita dal capo del Servizio Stampa e comunicazione, Aldo Amati: sono i due elementi che emergono nella quindicesima edizione dell’annuario statistico del MAE, presentato alla Farnesina con la partecipazione del Vice Segretario generale Antonio Bernardini, che ha portato il saluto del Segretario Generale, Michele Valensise, del Direttore Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie Cristina Ravaglia, dello stesso Amati e del capo dell’Ufficio di statistica, Sabrina Ugolini. “Numeri esaltanti a cui attribuiamo una grande importanza e che hanno portato nelle casse del Tesoro circa 104 milioni di euro” ha sottolineato l’Ambasciatrice Ravaglia, riferendosi al “boom” di visti di ingresso per favorire i flussi turistici e di affari nel nostro Paese. Il numero di visti rilasciati ha superato per la prima volta i 2 milioni (2.125.465), ponendo l’Italia, con un visto emesso ogni 15 secondi, al secondo posto fra i paesi Schenghen (alle spalle di Francia ma prima della Germania), con un incremento del 13,5% rispetto al 2012. Nella distribuzione geografica, quasi il 50% dei visti è stato rilasciato in paesi europei non-Ue, il 28% in Asia, il 12% nella regione del Mediterraneo e Medio Oriente, il 4% in Africa e nelle Americhe. La Federazione Russa continua a detenere il primato per il numero di visti richiesti e rilasciati (770.605), seguita da Cina (346.739), Turchia (140.388) e India (80.759). Per quanto riguarda i motivi del rilascio dei visti, il 78% è stato concesso per turismo, il 9% per affari, il 4% per motivi familiari e il 2% per lavoro subordinato e per studio. Il maggiore aumento, si legge nel rapporto, è stato registrato nei visti Schenghen di corto soggiorno per turismo; in leggera diminuzione invece, rispetto al 2012, i visti d’affari e in contrazione più netta i visti rilasciati per lavoro subordinato, in ragione sia della congiuntura economica che di minori quote previste nei relativi Decreti flussi. In aumento anche i visti negati. “Nel 2013 – ha aggiunto Ravaglia – sono state respinte 79.888 richieste, +3,7 per cento sul 2012. Questo vuol dire – ha spiegato – che si fanno più controlli”.