Nuovi sbarchi e nuovi naufragi: sviluppo dei popoli rimane l’impegno centrale

“Nuovi sbarchi e nuovi naufragi, morte e vita, speranza e disperazione s’incrociano e camminano insieme. Le migrazioni forzate oggi circondano, abbracciano l’Europa, dalle coste africane, al Corno d’Africa e fino al Medio Oriente. Non si può non affrontare insieme in questa Europa un dramma di tante persone e famiglie. Un dramma che era stato annunciato fin dal 1967 dall’Enciclica  Populorum Progressio del futuro beato Paolo VI. In quell’enciclica, ripresa vent’anni dopo da San Giovanni Paolo II nella Sollicitudo rei socialis e da Benedetto XVI, quarant’anni dopo, nella Caritas in veritate, si pregava le nazioni e le organizzazioni internazionali a lavorare per lo sviluppo dei popoli, attraverso la condivisione di beni, la lotta alla fame, alla sete e al analfabetismo, la ricerca della pace,  la tutela dei diritti, la cooperazione internazionale.   I nuovi morti di questi giorni, i cammini di speranza di miglia di persone in questi primi mesi del 2014 ci ricordano che questi sono ancora gli impegni per affrontare il dramma delle migrazioni economiche e forzate di oggi , a partire dall’ Italia e dall’ Europa”. E’ questo un passaggio dell’intervento di Mons. Gian Carlo Perego, direttore generale Migrantes,  ieri al salone internazionale del libro di Torino per una tavola rotonda sul tema “Emergenza diritti umani: immigrati e rifugiati”. Il direttore Migrantes di Torino, Sergio Durando, intervenuto alla tavola rotonda, ha sottolineato, la difficoltà di una città come Torino e delle diverse organizzazioni ad affrontare l’arrivo di rifugiati senza una programmazione precisa e risorse certe, mentre don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa, ha ricordato cosa ha significato per l’isola di Lampedusa la sfida dell’accoglienza di migranti, più numerosi degli abitanti della stessa isola.