Mci Enfield: una comunità che risorge con Lui

Enfield – Buona Pasqua. E’ l’augurio che come sacerdote voglio fare di cuore a tutti voi che mi siete stati affidati dalla Chiesa affinché abbia cura di voi come un pastore ha cura del suo gregge. Sono trascorsi quasi due anni da quanto sono arrivato tra voi e ciò che posso dire è condensato in una parola: «grazie!».
Grazie al Signore perché in questa comunità mi sta regalando quel centuplo che Lui ha promesso a tutti coloro che l’avrebbero seguito: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29).
Grazie alla Chiesa: al mio Vescovo – l’Arcivescovo Mons. Arrigo Miglio – perché mi concede di svolgere il mio ministero sacerdotale fuori dalla mia Diocesi di appartenenza; alla Conferenza Episcopale Italiana – nella persona di Mons. Perego – che ha avuto fiducia in me affidandomi una Missione così prestigiosa e di grande responsabilità; alla Diocesi di Westminster, al Card. Vincent Nichols dal quale ho ricevuto l’incarico e alla Conferenza Episcopale di Inghilterra e di Wales che di recente mi ha nominato Coordinatore Nazionale delle Missioni Italiane in Inghilterra e nel Galles.
Dopo quasi 27 anni di sacerdozio e 13 anni di formazione in Seminario, non solo io sono diventato parte della Chiesa ma la Chiesa è diventata parte di me. Amo la Chiesa e sono onorato e felice di servirla. Amo la Chiesa con i suoi pregi e con i suoi difetti, amo la Chiesa perché non si può amare Cristo senza amarne il suo corpo.
Grazie, infine, a tutti voi della Missione cattolica Italiana di Enfield, Waltham Cross, Hoddeson e in generale del nord di Londra. Ancor prima che mettessi piede nella Missione le previsioni non erano tra le migliori. Ma una volta giunto qui, dopo qualche mese ho potuto gustare quanto è meraviglioso stare tra voi. Ogni giorno dico grazie al Signore per quanto mi regala stando in mezzo a voi. In meno di due anni, grazie alla collaborazione di tanti, stiamo lavorando insieme per trasformare questa missione da “Centro Italiano” a “Missione Cattolica Italiana”.
La trasformazione non è solo nel nome ma nella sostanza, non nell’aspetto ma nell’anima. Abbiamo scoperto e andiamo riscoprendo ogni giorno che per poter essere una comunità solida non basta parlare la stessa lingua o avere in comune gli spaghetti e la pizza. Per essere comunità solida e autentica siamo chiamati a fondare il nostro incontrarci su Cristo. Ecco perché il nostro Programma Pastorale è intitolato: Ripartire da Cristo Profeta, Sacerdote e Re. Il nostro è un programma ambizioso perché intende coinvolgere tutti ad entrare nella vita della comunità come protagonisti, ognuno dando il meglio di sé. Il risultato che abbiamo ottenuto sinora è impressionante: decine e decine di volontari che mettono a disposizione della Missione e della comunità i loro talenti, le proprie braccia e il proprio cuore. In questo modo la nostra Missione sta subendo una grande trasformazione: da centro servizi (tipo ufficio) sta diventando un luogo in cui le persone si incontrano per imparare il Vangelo e annunciarlo, per pregare e per servire; un luogo in cui ciascuno riscopre il proprio servizio alla Chiesa nelle sue funzioni: profetica, sacerdotale e regale. Il cammino da compiere è ancora lungo e faticoso e bisognerà anche evitare delle eccessive fughe in avanti in modo tale che coloro che fanno fatica a comprendere questa nuova fase della Missione non si sentano esclusi o disorientati.
Il tempo di Quaresima che abbiamo appena concluso ha registrato la partecipazione di centinaia di persone alla Via Crucis e alle celebrazioni del triduo pasquale. Servire da solo le tre comunità senza avere spesso un attimo di respiro è stato per me faticoso, ma l’intensità della vostra partecipazione ha ricambiato pienamente le mie fatiche.
Ringraziamo il Signore perché ci sta permettendo di vivere un tempo unico di Grazia e con lui risorto, anche la nostra comunità risorge con lui. (don Antonio Serra – Coordinatore Missioni Cattoliche Italiane Inghilterra e Galles)