San Pietroburgo: accordi su agricoltura e migrazioni

Città del Vaticano – Da oggi e fino al 21 marzo prossimo padre Gabriele Bentoglio, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, è a San Pietroburgo. L’occasione è data dalla sottoscrizione di accordi comuni per la formazione accademica degli studenti che frequentano l’Università Statale di San Pietroburgo, Facoltà di Agraria, da una parte, e il programma di teologia pastorale della mobilità umana dell’Istituto SIMI, incorporato alla Pontificia Università Urbaniana, dall’altra. Le giornate saranno dedicate a scambi di esperienze e visite al campus universitario. È prevista una giornata di studio dedicata alle questioni relative ai flussi migratori, in connessione con i temi dello sviluppo e dell’agricoltura. Vi sarà anche una tavola rotonda, durante la quale avverrà la ratifica degli accordi di collaborazione. Padre Bergoglio, in particolare, terrà una conferenza sul tema “Migrazioni, sviluppo e agricoltura dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa cattolica”. “Oggi – dirà padre Bergoglio durante la sua conferenza, anticipata dal dicastero vaticano – abbiamo l’occasione per un’attenta riflessione sul rapporto tra migrazioni, sviluppo e mondo rurale, per corrispondere con adeguate risposte all’ansia di giustizia e al desiderio di progresso di milioni di persone. Infatti, oggi si stima che il numero dei lavoratori migranti internazionali sia di 232 milioni, mentre sono più di 900 milioni le persone che, rappresentando i tre quarti della popolazione povera mondiale, vivono nelle zone rurali in situazioni di bisogno. Dunque, sono di fronte a noi temi importanti per la famiglia umana e che perciò interpellano direttamente anche la Santa Sede e la Chiesa cattolica che, conformemente alla loro natura e missione, si sentono chiamate a sostenere, in ogni circostanza, la causa dell’umanità. Spesso si tratta di sollecitare i necessari interventi sia mediante l’azione dei singoli Paesi sia attraverso le diverse iniziative offerte dalla cooperazione internazionale”. Poi, soprattutto con base nell’Enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, metterà a fuoco la giustizia e il bene comune come criteri orientativi della dottrina sociale della Chiesa, che riconosce nella carità la sua via maestra. Egli porrà l’accento sull’importanza di rivalutare i valori del mondo agricolo, studiando le cause e la ricaduta economica dei flussi migratori dalle aree rurali verso quelle industrializzate. Infine, metterà in luce alcune prospettive d’impegno che riguarderanno soprattutto le istituzioni governative, indicando quattro principi per il regolamento legittimo dei flussi migratori, e cioè : l’impegno a far sì che non sia necessario a chi vive in Paesi poveri il dover emigrare per vivere conformemente alla propria dignità umana (diritto a non emigrare); il diritto a emigrare; il diritto delle pubbliche autorità nazionali a regolare i flussi migratori (con rispetto dei diritti umani fondamentali dei migranti e della distinzione, nei loro flussi misti, fra quelli “economici” e i rifugiati e richiedenti asilo), tenendo presente il bene comune della nazione; ma nel contesto del bene comune universale. P. Bentoglio concluderà con le parole che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti alla 38a Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, il 20 giugno 2013: “È necessario trovare i modi perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra, non soltanto per evitare che si allarghi il divario tra chi più ha e chi deve accontentarsi delle briciole, ma anche e soprattutto per un’esigenza di giustizia e di equità e di rispetto verso ogni essere umano”.