Milano – A metà 2013 secondo l’Osservatorio Regionale in Lombardia i cittadini regolari nel soggiorno con cittadinanza extra-UE sono 986mila. Nella maggioranza dei casi sono in Italia da cinque o anche da oltre dieci anni. I mestieri in cui i neo-arrivati (da meno di due anni in Italia) sono più presenti riguardano – si legge nella newsletter dell’Ismu – quelli faticosi e probabilmente meno ambiti: l’8 per cento degli assistenti domiciliari è un neo-arrivato, così come il 7% di chi è addetto alle pulizie, il 6% degli agricoli e il 9% di chi si dedica a lavori “d’altro tipo”. Al contrario chi è in Italia da più di 10 anni è riuscito a inserirsi in settori più appetibili come i lavori intellettuali (con incidenze di lungo-soggiornanti del 79%), i trasporti (66%), il commercio (61%), l’industria(59%), l’assistenza sociale (57%), i servizi domestici ad ore (54%), l’artigianato (52%), il settore impiegatizio (il 51%). Anzianità migratorie medie mostrano infine gli operai edili e generici nel terziario, gli addetti alle vendite e ai servizi, alla ristorazione o agli alberghi, i domestici fissi e i baby sitter. Anche i redditi medi mensili crescono in base all’anzianità migratoria, da 799 euro per i neo-arrivati fino a 1.023 per chi è in Italia da oltre dieci anni.