Roma: ieri veglia di preghiera per l’Ucraina

Roma – “È molto vicino il rischio che una situazione come questa possa precipitare in una guerra civile. L’Europa, come purtroppo in altre situazioni, dimostra debolezza e ritardo e invece dovrebbe giocare un ruolo. Del resto l’Ucraina richiede un legame più stretto con l’Europa”. Lo ha detto ieri sera mons. Matteo Zuppi, vescovo ausiliare di Roma, presiedendo una veglia di nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli. L’iniziativa è stata promossa dal Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e l’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma con la collaborazione della parrocchia di Campitelli e la comunità greco cattolica ucraina di Roma per affidare l’Ucraina “alla Madonna porto di sicurezza”, l’icona mariana custodita nella chiesa di piazza di Campitelli, tra le più antiche di Roma”. “In questo luogo si venera da tanti secoli la maternità di Maria – ha detto mons. Zuppi – e si capisce perché hanno sistemato la sua icona così in alto. Perché ci aiuta ad alzare lo sguardo e a guardare lontano, ci aiuta ad avere speranza. Qualche volta pieghiamo la testa e ci sembra che di fronte a problemi così grandi non ci sia nulla da fare. Maria ci aiuta a trovare forza, speranza e convinzione”. Alla veglia, animata dai canti della comunità di Taizé, hanno partecipato – oltre al parroco di Santa Maria in Portico, padre Davide Carbonaro – don Ivan Kulyk, parroco di Santi Sergio e Bacco degli Ucraini, e il coordinatore nazionale degli ucraini greco cattolici in Italia, don Marco Semehen, insieme a numerosi membri della comunità greco cattolica ucraina di Roma. “La comunità ucraina di Roma è molto vivace”, afferma il direttore Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo: “è una comunità bella e vera, che ci fa sentire nella preghiera il respiro di Dio. La Madonna si fa intercettrice per tutti. La fede ci rende tutti fratelli e ci fa condividere le pene, le gioie e le angosce di tutti”. “Noi speriamo e affidiamo nelle mani del Signore tutta la situazione. La Russia – ha detto don Semehen – sta giocando forte e non sappiamo quali scenari potranno aprirsi, però noi speriamo che Dio ci darà saggezza. L’Ucraina si aspetta aiuto dall’Europa e dall’Italia, un sostegno per conservare l’integrità del paese”.