Città del Vaticano – Presentando il documento “Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà ddell’amore” il sottosegretario della Congregazione per l’educazione Cattolica, mons. Vincenzo Zani, ha citato alcune esperienze giunte alla congregazione da diversi continenti e portate avanti nelle scuole cattoliche.
La prima esperienza citata è quella denominata “Scuole per l’Europa”, iniziata nella Bosnia Erzegovina nel 1995, dopo la guerra nei Balcani, dove la diocesi di Sarajevo ha deciso di aprire una scuola cattolica per accogliere i ragazzi delle diverse etnie e religioni. Questo progetto di scuola “interetnica” si è moltiplicato in tutto il Paese e contribuisce alla “ricostituzione dell’unità nella società, con lo sviluppo di una mentalità pacifica, e una formazione integrale che include conoscenza del patrimonio religioso ed educazione ai valori”, ha detto il porporato. L’impegno appassionato e l’esempio degli insegnanti è “un fattore chiave del successo di queste scuole, così come il desiderio di pace che c’è in tante persone”.
Altra esperienza viene dal Medio Oriente dove le 45 scuole cattoliche del Patriarcato latino, senza lasciarsi scoraggiare dalle bombe e dalla violenza, fanno un lavoro “paziente e perseverante” con i loro alunni di diverse nazioni e religioni, che imparano a conoscersi e a costruire relazioni di rispetto ed amicizia. “Ciascuna di queste esperienze – ha detto mons. Zani – fa capire concretamente come la diversità delle religioni, delle lingue e delle tradizioni può essere trattata con cura e rispetto, con vera carità evangelica, e diventare una autentica ricchezza per ogni gruppo ed individuo”. In ciascuna di queste scuole si vedono messi in pratica modi e mezzi con cui ognuno apporta i doni propri per costruire “ponti di comprensione e di pace” e un destino fondato sull’amore come “ ideale da realizzare”. (R.Iaria)