Migrantes: una Conferenza del Mediterraneo per monitorare i viaggi della speranza

Roma – La presentazione dell’VIII Rapporto Migrantes “Italiani nel mondo”, quest’oggi, è stata introdotta dalle sofferte parole del vescovo di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro, Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Migrantes: “Non c’è luogo e occasione migliore di questo incontro in cui parliamo della nuova emigrazione italiana per ricordare la tragedia che ha visto Lampedusa ancora una volta al centro: il naufragio di una nave con 500 persone, donne e uomini, giovani e bambini. Ormai si contano 100 tra morti e, se saranno confermate le stime di una presenza di 500 persone sulla nave, i dispersi sono 250. Oggi qui vogliamo dire il nostro dolore e la nostra rabbia per questa tragedia che non ci può lasciare indifferenti”. Il Mediterraneo continua a restituire morti, anche bambini. “E’ una tragedia che chiede all’Italia di rendersi capofila in Europa per una nuova Conferenza del Mediterraneo – sul modello di quella voluta negli anni ’50 da Giorgio la Pira per il Medio Oriente -, che affronti il rafforzamento di navi e strumenti di monitoraggio del Mediterraneo concordandole con tutti i Paesi che si affacciano sulle coste sul Mare Nostrum”, ha detto il Direttore generale della Fondazione Migrantes. “Dalla tragedia viene un monito a non dimenticare i due drammatici fronti delle partenze dei rifugiati e delle vittime di tratta: il Nord Africa e la Siria”, aggiunge: “due fronti diversi che chiedono di non essere dimenticati, perché le primavere arabe non nascondano il dramma di molti lavoratori e famiglie del Centro e del Corno d’ Africa e quello di molti rifugiati e richiedenti asilo che fuggono dalla guerra in Siria. E’ il tempo in cui si misura se l’Europa è veramente una casa comune, dove anche i drammi sono affrontati insieme e dove la ‘la democrazia compiuta’ ricordata da Papa Francesco nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – è reale se caratterizzata da una rinnovata e forte attenzione ai diritti dei lavoratori, dei richiedenti asilo e delle loro famiglie” – continua Mons. Perego. “Di fronte alle tragedie del mare di questi ultimi giorni, la visita di Papa Francesco a Lampedusa prima e al Centro Astalli poi indicano anche le strade del nostro impegno ecclesiale: non essere indifferenti, ma vicini, perché e nostre comunità siano aperte all’accoglienza e alla tutela di chi è costretto a mettersi in cammino” – conclude Mons. Perego che lunedì, insieme al Presidente della Migrantes, mons. Montenegro, saranno a Lampedusa per un incontro con la rete anche delle Caritas di Sicilia per rafforzare la rete di solidarietà nelle città e diocesi mete di sbarchi, che hanno superato le 35.000 persone.