Muore sul barcone: i suoi organi salvano tre vite

Siracusa – La sua fine non sarà stata vana: la donna siriana morta su una carretta del mare, mentre cercava di raggiungere le coste siciliane, salverà tre pazienti siciliani. Dopo l’assenso del marito, sono stati espiantati gli organi della 49enne trovata in fin di vita sull’imbarcazione soccorsa dalla Guardia Costiera il 28 agosto scorso al largo di Siracusa. “È un gesto commovente”, ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ringraziando la famiglia. La profuga, che viaggiava con il marito e i due figli – riferisce una nota dell’Istituto mediterraneo dei trapianti (Ismett) – era stata trasferita all’Ospedale Umberto I di Siracusa per un arresto cardiocircolatorio, ma i disperati tentativi dei medici di salvarle la vita sono stati vani. I rianimatori hanno quindi chiesto al marito l’assenso alla donazione degli organi. Il fegato verrà trapiantato all’Ismett, mentre i reni uno al Policlinico di Catania e l’altro sempre all’Istituto palermitano. Intanto, sono proseguite per tutta la notte le ricerche via mare al largo delle coste barese e salentina di un’imbarcazione con a bordo migranti dalla quale è partita una richiesta di aiuto per un’avaria al motore. A bordo è stata segnalata la presenza di una ventina di migranti. Sono state invece sospese con il calare del buio le ricerche condotte con mezzi aerei. Le ricerche, che sono state estese da Bari sino a Santa Maria di Leuca, non hanno dato sinora esito positivo. (Avvenire)