GMM: il messaggio dei padri Scalabriniani

Roma – “I temi legati all’ambito della migrazione sono molteplici e, ahimè, in larga parte ancora rimasti aperti, non affrontati: il diritto al lavoro e alla cittadinanza, le numerose discriminazioni, come pure l’influsso dell’attuale crisi economica sul complesso fenomeno della mobilità umana”. E’ quanto afferma il Superiore generale degli Scalabriniani, p. Alessandro Gazzola, in un messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra domenica. “Quello che mi pare emerga di più – spiega – guardando al futuro e alle nuove generazioni, è il passaggio necessario, in diversi paesi tra cui l’Italia, dal concetto di jus sanguinis a quello dello jus soli, fatto non meramente giuridico, ma sostanziale in quanto, ad esempio, permetterebbe ai 650 mila minori, nati in Italia da genitori immigrati, di vivere da cittadini con pieni diritti e non come equilibristi sul filo della propria identità”. “E questo il tempo – spiega p. Gazzola – di lavorare assieme, Chiesa ed istituzioni, ciascuno nel suo ambito specifico, affinché questo riconoscimento sia percepito da tutti nell’ottica di una sempre maggiore integrazione ed accoglienza vera dell’umanità migrante”.
Nel messaggio il superiore degli Scalabriniani ricorda la conferenza stampa promossa dalla Fondazione Migrantes in occasione della Giornata sottolineando che “noi cristiani, e a maggior ragione noi missionari per i migranti, siamo parte di quella ‘Chiesa che cammina con gli uomini’: questo punto-fermo emerge con la stessa chiarezza, anche a distanza di 50 anni, nell’enciclica ‘Gaudium et spes’ del Concilio Vaticano II, citata da Papa Benedetto XVI nel suo messaggio in occasione dell’evento di domenica”.
P. Gazzola auguro a tutte le comunità scalabriniane sparse nel mondo di celebrare, seppur in forme e tempi diversi, questa Giornata che la Chiesa ha scelto di dedicare, quasi un secolo fa, ai migranti di ogni latitudine.