Mons. Milito: “Grazie” per la risposta all’appello per dare una coperta all’immigrato bisognoso

Palmi – Quaranta mila euro raccolti subito (10mila dalla diocesi e 30mila dalla Caritas Italiana), 500 coperte dal Presidente della Repubblica Italiana, l’impegno della cessione di una indennità mensile da parte dei 33 Sindaci della Piana di Gioia Tauro e altri 10.000 euro dalla Regione Calabria, a cui vanno aggiunte altre offerte più modiche. E’ questo il primo bilancio all’appello rivolto dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Franco Milito, di dare “una coperta al fratello immigrato bisognoso”. Lo rende noto lo stesso presule in una lettera alla diocesi nella quale “ringrazia “per la risposta immediata, generosa superiore ad ogni aspettativa, venuta dalla Diocesi”. Mons. Milito intravede “un intreccio bello: lo zelo dei Parroci, il vivo senso di chi, avvezzo al bisogno o in grado di comprenderne l’acutezza, l’amorevolezza mariana, filone d’oro della nostra pietà più profonda”. Con la somma destinata dalla diocesi sarà allestito un impianto docce e un servizio lavanderia oltre all’acquisto di un pulmino. Inoltre da ieri la distribuzione di giubbini catarifrangenti che “rappresentano una garanzia in più per chi, al calar della sera, circola a piedi o in bicicletta. Con tale strumento di salvaguardia dai rischi si raggiunge – scrive il presule – anche un altro obbiettivo: il riconoscimento della dignità delle persone, nel loro circolare senza confondersi nel buio, talora complici di incidenti mortali”. “Confortati da questa bella esperienza – afferma mons. Milito – che ho visto solidale e unita la nostra Diocesi in un Avvento di vera Fraternità, ci apriamo sin d’ora alla Quaresima di solidarietà con due prospettive chiare: l’impegno affinché la parola e la realtà dell’emergenza scompaiano definitivamente dalla prassi. Quando un’emergenza dura anni, allora diventa sistema, con evidenti puntelli che ne vogliono il permanere: e ciò non è più possibile. La costituzione di un fondo di solidarietà avrà nella Messa Crismale il suo alto momento di segno di unità nella carità della nostra Chiesa”. Per mons. Milito “restano vere le parole di Gesù che i poveri – quali siano i volti e i modi con cui si presentano – li avremo sempre con noi. Se la carità è vita stessa della Chiesa, delle emergenze, tuttavia, non potremmo sempre farcene carico, favorendo, forse indirettamente, interessi fuori dalla giustizia e dal rispetto dell’uomo: ciò non di meno dobbiamo essere sempre pronti a fare la nostra parte”. (R. Iaria)