Lavoro domestico dignitoso; l’Italia ha ratificato la Convenzione dell’ILO

Roma – Con la firma del Ministro degli Esteri, l’Italia ha ratificato la Convenzione 189 dell’ Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) sul “Lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici”. È il primo Paese europeo a fare questo passo, il settimo del mondo dopo Uruguay, Filippine, Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Tra le altre cose, la convenzione pone i domestici sullo stesso piano di tutti gli altri lavoratori, riconoscendo ad esempio il loro diritto a una retribuzione minima e all’accesso alla sicurezza sociale e disciplinando l’orario di lavoro con un giorno libero a settimana. Prevede poi che possano difendere collettivamente i loro diritti, costituendo un sindacato, e che vada assicurata la possibilità di accedere ai tribunali o ad altri meccanismi di risoluzione delle vertenze. Principi in buona parte già presenti nella normativa italiana, ma tutt’altro che scontanti in molti Paesi del mondo. La notizia è arrivata a margine di un convegno organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil proprio per chiedere la ratifica della Convenzione e per sensibilizzare sull’importanza del suo contenuto. “Nell’ultimo decennio – spiegano i promotori – in Italia il lavoro domestico è cresciuto di oltre il 43% ed ha superato quota 1,5 milioni di addetti, donne per l’83%, migranti per oltre l’81,5% ma anche italiane, oltre 143 mila nel 2011 e un trend in crescita. Di questi, però, solo 872 mila risultano iscritti all’Inps mentre oltre il 40% degli addetti risulterebbe totalmente o parzialmente irregolare”. Oltre un milione di famiglie italiane ricorre al lavoro domestico. “Si tratta di un settore sempre più importante – sottolineano i sindacati – che ha assunto un ruolo di primo piano nel potenziare il sistema di welfare society con forti implicazioni dal punto di vista sociale ed economico, ma che purtroppo ancora oggi è spesso invisibile e poco valorizzato”.