Loreto – “È l’inquinamento dello spirito che rende i nostri volti meno sorridenti, tristi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in volto. Il quotidiano è fatto di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti scambiabili e consumabili”. È in questo scenario, descritto dall’ordinario militare mons. Vincenzo Pelvi nella sua omelia nella Messa della Beata Vergine di Loreto, patrona dell’Aeronautica militare, che “abbiamo bisogno di Maria, che con la sua presenza parla di Dio e ci ricorda la vittoria della grazia sul peccato, del bene sul male, della verità sulla menzogna”. Un invito ancora più forte in questo tempo che ci conduce al Natale, ma anche in questo Anno della fede. “Penso che dovremmo meditare più spesso – nella nostra vita quotidiana – sul fatto che credere cristianamente significa abbandonarci con fiducia al senso profondo che sostiene noi e il mondo, quel senso che noi non siamo in grado di darci, ma solo di ricevere come dono”. (Avvenire)