Roma – Vivono in Italia con l’ambizione di migliorare il proprio status economico, mettere radici costruendo casa, fornire una buona istruzione ai propri figli. Questi alcuni dei principali risultati, riguardanti i migranti nel nostro Paese, mersi nella ricerca “Le nuove tutele oltre la crisi. Il welfare possibile per giovani, migranti e non autosufficienti” realizzata dal Censis per il Forum Ania-Consumatori e presentata oggi a Roma. I migranti in Italia sono ottimisti sulle loro chance di integrazione, visto che quasi il 79% pensa che nel mondo del lavoro i più bravi non rimarranno confinati in lavori umili e a basso reddito, mentre il 53,2% ritiene che i più abili emergeranno nell’imprenditoria. Considerando i servizi di welfare cui si accede tramite lo strumento Isee, i migranti richiedono più asili nido e scuola rispetto alle famiglie tradizionali (richiesti dal 44,8% contro il 30,3% degli italiani, che si concentrano sui servizi socio-sanitari). Dall’indagine emerge poi un rischio di competizione tra questi soggetti sociali, visto che il 48% degli italiani pensa che i migranti prendano più di quello che danno al sistema di welfare, mentre solo il 16% ritiene che questa popolazione dia più di quel che riceva in cambio.