Bratislava – I vescovi della Conferenza Episcopale Slovacca hanno indirizzato agli slovacchi residenti all’estero una lettera pastorale in occasione dell’Avvento che si è aperto domenica scorsa. “Vi siamo grati – scrivono- perché siete riusciti non solo a diventare membri attivi delle vostre nuove comunità, ma anche a preservare le vive tradizioni spirituali della vostra madrepatria”. Da qui l’invito ai fedeli a pregare e a rinnovare l’unità delle loro comunità con uno spirito di “buona volontà e perdono”. “Rimanete – si legge nella lettera – sempre fedeli a questo patrimonio spirituale. Cercate di approfondirlo, in tutte le dimensioni della vita, con tutte le conseguenze che ne derivano per la vostra vita personale e sociale”. I presuli ricordano i 1150 anni dall’arrivo dei santi Cirillo e Metodio nella terra dei “nostri antenati” e dell’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI ed esprimono “la più profonda gratitudine per le nostre radici nazionali e spirituali”. Li chiamano “discepoli” della missione dei due fratelli di Tessalonica, poiché anche loro hanno lasciato la loro terra natale e hanno “testimoniato la propria fede fondata sui valori autentici del Vangelo” nella nuova patria, permanente o temporanea.