Taranto – “ Mediterraneo: limite invalicabile o inizio di speranza?”. E’ stato questo il tema del convegno promosso dalla Migrantes di Taranto in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza. Il convegno ha trattato la realtà del Mediterraneo: sbarchi di profughi, fuga dai Paesi in guerra e dalla fame, morti in mare “nomi non numeri”. Dopo la preghiera iniziale tenuta da don Ezio Succa, ha dato inizio ai lavori mons. Alessandro Greco, Vicario Generale della diocesi di Taranto, seguita da una introduzione della direttrice dell’Ufficio Migrantes Marisa Petrangolo. Le relazione e gli interventi hanno trattato l’argomento dall’aspetto pastorale P. Arcangelo Maira Direttore Migrantes della Diocesi di Manfredonia e Giocacchino Campese scalabriniano, sguardi alla storia dei popoli del Mar Mediterraneo illustrati da Sebastiano Tafaro, Responsabile della sezione relazioni internazionali del Cedìclo, alla sicurezza illustrata dal Comandante della Capitaneria di Porto di Taranto Pietro Ruberto e dal Comandante del Reparto operativo Aeronavale di Puglia della Guardia di Finanza Amedeo Antonucci, dal punto di vesta giuridico da Cosima Ilaria Buonocore. Mons. Fonseca, Accademico dei Lincei ha lodato l’iniziativa del Convegno e si è soffermato sulla realtà in Italia dei laureati immigrati ed emigrati. L’Arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, ha citato quanto il Sinodo ha detto sui migranti ed ha risposto alla domanda del tema del convegno “Mediterraneo: limite invalicabile o inizio di speranza?” affermando che sicuramente deve essere un inizio di speranza, partendo dalla certezza della presenza di Cristo tra noi.