Roma – Davanti a una tavola imbandita, si sa, spesso si fa amicizia e ci si impara a conoscere. Ed è questa la filosofia di Invito a cena – Storie di (Stra)ordinaria integrazione, il docureality che torna dal 18 novembre alle 21 su Babel, il canale dedicato agli stranieri che vivono in Italia di Sky (canale 141), con nuovi episodi: in ognuno di questi un italiano e uno straniero che non si conoscono, spesso divisi da diverse opinioni, si confrontano condividendo i cibi del proprio Paese. Incontri emozionanti e sorprendenti quelli filmati da Angelo Bozzolini: si parte con l’altoatesina Eva Klotz, esponente del movimento politico Sud-Tiroler Frehieit che invita a cena Tritan Myftiu, albanese che vive a Bolzano da 22 anni. E poi Giulia Bonaudi, studentessa ventenne di Torino militante del Pdl, incontra Saba Anglana, cantante e attrice di origine italo-somala. E così via da Nord a Sud Italia con momenti anche “politicamente” più marcati come nell’incontro a Trieste fra un artigiano militante nel partito di estrema destra Forza Nuova e una docente universitaria serba. L’esito è sorprendente: la forza del dialogo supera sempre diffidenze e divisioni. Quale modo migliore per festeggiare i due anni di Babel, il primo canale di intrattenimento dedicato ai «nuovi italiani»? In questi anni, Babel ha ampliato la sua programmazione dedicata alle storie e alle culture delle principali comunità straniere residenti in Italia. Due milioni e mezzo di contatti mensili, più di 1.000 ore di programmazione, 30.000 fan su Facebook, 3.500 membri iscritti alla community online del canale, centinaia di servizi tramessi dal Babzine, il primo magazine d’attualità realizzato da una giovane redazione multietnica. “Si tratta di un canale che abbiamo fortemente voluto – ha detto Andrea Scrosati, responsabile dei canali Sky Italia – e che rappresenta come una buona televisione sa interpretare i mutamenti della nostra società”. Babel punta sull’intrattenimento come conoscenza interculturale offrendo prodotti dalle tv di 20 Paesi del mondo, tra cui Cina, Brasile, Mediterraneo e Russia. (A. Calvini – Avvenire)