Montevideo – C’erano una volta i madonnari ed erano anche quasi spariti. Ma adesso questo genere di arte così speciale sembra abbia ritrovato nuovi stimoli, nuovi adepti e i madonnari sono nuovamente sulle strade. In Italia, ma non solo. Negli Stati Uniti ci sono festival che accolgono questi artisti da ogni parte del mondo, ce n’è uno a Pasadena, in California, in giugno, ma ce n’è anche un altro nell’East, a Sarasota in Florida. Si chiama ‘Sarasota Chalk Festival’, dieci giorni per il ‘festival del gesso’. Hanno cominciato il 28 ottobre e decine sono stati gli artisti arrivati nella città della Florida che si affaccia sul Golfo del Messico. È nato nel 2007, ma ha fatto presto a diventare un punto di riferimento per quegli artisti che anche negli States sono riconosciuti come ‘Italian street painting’, pittori di strada italiani, perchè la tradizione di questa forma di arte così speciale è fatta risalire direttamente all’Italia. Negli USA vengono chiamati ‘Street Painters, Chalk Artists, Sidewalk Artists, or Pavement Artists’ e il festival a Sarasota si tiene in South Pineapple Avenue, in dowtown, nella celebre zona conosciuta come ‘Burn Square’. L’evento è organizzato da Avenida de Colores Inc, una organizzazione non-profit, formata esclusivamente da volontari che si dedica all’arte, rivolgendosi a bambini, studenti, adulti: una festa che dura dieci giorni e che raccoglie madonnari provenienti da tutto il mondo per opere che coprono un po’ tutti i campi, e non solo quello sacro ovviamente. Il Festival di Sarasota poi è tematico e quest’anno era dedicato a ‘Circus City, USA’, in ricordo agli anni Venti quando la città della Florida divenne la residenza invernale del Ringling Brothers and Barnum anailey Circus. Sulle strade della Florida si sono alternati 250 artisti, madonnari anche in versione moderna, perché adesso sono tanti gli artisti che si esprimono in 3D. Kurt Wenner è l’inventore di questo nuovo passo verso il futuro di un’arte antica come quella che portano i madonnari. Wenner, dopo aver frequentato la Rhode Island School of Design e l’Art Center College of Design, ha lavorato come illustratore per la NASA, poi lasciato lo spazio nel 1982 si è trasferito in Italia per assecondare il suo amore per l’arte classica. Ha vissuto a Roma dove ha studiato e dove ha imparato l’arte dei madonnari per finanziare i suoi viaggi, i suoi studi. E presto è diventato uno degli artisti più riconosciuti, ha vinto premi in competizioni per madonnari e nel 1985 i suoi lavori sono stati oggetto di un documentario chiamato ‘Masterpieces in Chalk’, capolavori in gesso. Ma è stato nel 1984 che Wenner ha inventato il 3D applicato alle opere di strada e a Sarasota ha realizzato un disegno tridimensionale quasi da record. Seguendo il tema del Festival 2012, Wenner ha disegnato i personaggi durante la marcia di entrata nelle città. Il risultato è incredibile anche se per poter evidenziare tutti i dettagli è necessario salire a un’altezza di quasi cinque metri. L’opera dell’artista americano descrive la vita dei circensi negli anni Venti tra elefanti, contorsionisti e anche citazioni di arte rinascimentale, che è poi la sua grande passione. “Quest’opera – ha spiegato – ha una geometria diversa alle altre, inoltre c’è un secondo livello d’arte, quello orizzontale, sospeso che dà l’impressione di un disegno molto più grande di quella che è nella realtà”. Mercoledì poi Kurt Werner si si è seduto per terra, sul selciato, e non poteva essere altrimenti, assieme ad altre decine di madonnari, per parlare di tecnica, discutere dell’uso del gesso, parlando di ombreggiature e tonalità. Ma fare il madonnaro è un lavoro difficile e faticoso.
Al Festival di Sarasota un americano, Bryan Moon per portare a termine la propria opera, ci ha impiegato quasi due giorni, 40 ore, tutte passate chinato sul selciato a disegnare otto gatti vestiti come ai tempi del Far West. «È stato un lavoro duro» ha poi ammesso una volta arrivato finalmente alla conclusione. Ma assieme agli americani a Sarasota sono arrivati madonnari da ogni parte del mondo, a cominciare dall’Italia ovviamente, la patria di questa arte, poi Giappone, Brasile e altre nazioni ancora. “Gli artisti – ha sottolineato Denise Kowal, fondatrice del Festival di Sarasota – solitamente passano il loro tempo nelle gallerie, in questa maniera invece il pubblico ha l’opportunità di vedere come si sviluppa, come procede come si dipinge un’opera d’arte, tutto il processo creativo dall’inizio alla fine”. (R.Zanni – La Gente d’Italia)